Nuove relazioni di esperti avvertono sul pericolo.
L’acqua che rispunta sotto gli archi del Diocleziano e il fianco di una collina che frana in una contrada.
Quello che sta avvenendo in questi giorni, come Videocittà ha già riportato, suona come una sveglia per l’amministrazione Paolini. Sono fatti e non opinioni.
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“Si tratta, scrive Giacinto Verna in una nota stampa, di zone note da anni per i problemi di dissesto idrogeologico, che questa giunta di centrodestra continua a sottovalutare, rimandando la ricerca di soluzioni. Quella che dovrebbe essere una priorità per un’amministrazione comunale, da starci dietro quotidianamente incalzando uffici ed enti preposti, viene rimbalzata prigramente tra burocrazia e richieste di integrazioni.
Sollecito da 27 mesi, in qualità di ex assessore ai lavori pubblici che conosce bene la questione, questa amministrazione a dare seguito a monitoraggi e studi del sottosuolo che con la giunta Pupillo abbiamo avviato con l’università D’Annunzio e con alcuni tra i più validi tecnici locali, tra i quali Carabba e Di Monte.
Ormai fenomeni meteorologici atipici come alluvioni e grandinate sono sempre più frequenti, e rendono non più rinviabile la messa in sicurezza del sottosuolo del nostro centro storico.
Sappiamo quali sono le principali criticità nel sistema di condotte e deflusso delle acque concepito oltre un secolo fa: il fosso del Malvò e il fosso Pietroso, entrambi spariti.
Le foto si riferiscono all’alluvione del luglio 2011
!”È evidente, conclude Verna, la relazione tra dissesto e passaggio di condotte in grave stato di degrado, che provocano fuoriuscite di acqua non controllabili, che rendono queste zone soggette a sprofondamenti inaspettati di terreno. Servono nuove opere idrauliche, per questo si doveva partire già da tempo per arrivare a studi di fattibilità e progetti definitivi. Interventi tempestivi e improcrastinabili. Oggi, e non rinviando di mese in mese, perché il centro storico e altre zone critiche di Lanciano lanciano altri preoccupanti segnali”