“Nell’universo ci sta la Terra, nella Terra ci sta l’Italia, all’Italia ci sta l’ABBruzze, all’Abbruzze ci sta Langiane, a Langiane ci sta la piazza, alla piazza ci sta ANDREA ROSATO DI LANGIANE, lanGianese Addavere!”
Andrea Rosato, una sorta di leggenda frentana, una figura iconica che di fatto caratterizza i lancianesi in tutta la regione.
A Pescara nel film comico, Di Marco Papa ispirato alla leggenda di Troia, Achille, il prode Achille era una figura che riproponeva proprio al nostro Andrea.
Come e quando un personaggio così caratteristico sia diventato un mito non è semplice scoprirlo.
Quello che però ha dell’incredibile è che Andrea Rosato a Lanciano era nato, ma aveva vissuto a Città San’Angelo , era venuto in città solo nel 1977 .
Era nato nel 1939 ed è morto, a soli 53 anni, nel 1992.
E’ morto quindi da 31 anni eppure in città si continua a raccontare della sua simpatia e di quel modo particolare che aveva di rimarcare la sua appartenenza ad una comunità che tanto amava.
Chi lo ricorda, e sono in tanti, racconta di un uomo per bene, sempre ben vestito. Capello brillantinato, lucidissimo e sempre pettinato meticolosamente all’indietro in perfetto stile anni 50.
I bottoni della giacca tutti abbottonati e sigaretta fissa fra le dita ingiallite dalla nicotina.
Era anche un bell’uomo Andrea, occhi verdi e baffetti sempre ben rifiniti.
Nella zona del bar Perla Nera, quando il locale era molto più grande e nella parte posteriore ospitava la sala biliardi, un posto pieno di fumo di sigarette con le rastrellieri delle mazze sempre in ordine e il gesso, un elemento indispensabile per il cuoio della mazza. che serviva ad aumentare l’attrito con la biglia permettendo di controllare ed imprimere gli effetti, conferivano ai locali un aspetto indescrivibile, Andrea c’era.
Era quello il suo luogo del cuore. Abitava in via per Fossacesia con una sorella.
“La sera lo andavamo a prendere, raccontano gli ex giovani della Perla Nera, le serate senza di lui non avevano senso”.
Poi ogni tanto, all’improvviso iniziava la sua cantilena….”LANGIANE, lu centre dell’Universo…”
Sempre gli amici del tempo ci racontano che di mestiere era pittore decoratore, molto bravo e raffinato. Una vita normalissima , nessuna particolarità da registrare.
Poi un viaggio a Milano, forse un trasferimento per lavoro. Un malore in strada e il ritorno a casa, la sua Lanciano.
Da quel momento all’uomo ordinario si sostituisce un personaggio del quale ancora a distanza di più di 30 anni parliamo e di cui parlano in tutta la regione.
Andrea Rosato un po come Liborio del romanzo premio Campiello di Remo Rapino, è stato di certo un uomo per bene, un buono visceralmente innamorato di una città che lo aveva accolto e che gli continua a voler bene.
Clara Labrozzi