Dopo avervi parlato di Bruno Sammartino, John Fante e Dean Martin, il quarto appuntamento di Videocittà sugli abruzzesi celebri nel mondo, porta le lancette del tempo dietro di parecchi anni e per esattezza al XVI secolo. Il corregionale di cui vi parliamo oggi è infatti il cardinale Giulio Mazzarino che da una piccola cittadina della Marsica è diventato protagonista della vita politica della Francia e dei fasti alla corte del re Luigi XIV, conosciuto anche come “Il Re Sole”.
La storia di Giulio Mazzarino come dicevamo prima, comincia in Abruzzo, per precisione a Pescina dei Marsi, borgo dell’aquilano che sorge tra la piana del Fucino e la Valle del Giovenco. All’epoca il paese era geograficamente compreso nel cosiddetto Abruzzo Citeriore ed amministrato dalla Corona di Napoli. Giulio nasce qui il 14 luglio del 1602, primo figlio di Pietro Mazzarino, aristocratico di origine siciliana e di Ortensia Bufalini, anch’ella nobile umbra, ma legata ad alcune famiglie romane di alto rango. Nella Marsica ed a Pescina, Pietro si occupava di amministrare i beni ecclesiastici dell’abate Bufalini, zio di Giulio.
Indirizzata fin da piccolo verso un futuro nel clero (il fratello di Giulio, Alessandro divenne teologo e cardinale) la formazione giovanile di Mazzarino avvenne nell’Urbe e nel Collegio Romano dei Gesuiti. In collegio divenne amico di Girolamo Colonna, membro dell’omonima famiglia capitolina con cui condivise anche un’esperienza in terra spagnola. Rientrato a Roma intorno al 1628 si laurea in Diritto ma ancora una volta la sua vita s’intreccia con quella dell’amico Girolamo che lo vuole con sè quando questi si reca nella zona del Monferrato per trattare la pace tra Spagna e Francia, le due potenze che stavano insanguinando l’Europa con la famigerata Guerra dei Trent’anni. Le trattative, condotte anche grazie all’abile diplomazia di Mazzarino, si conclusero con il Trattato di Cherasco del 1631.
Le qualità umane, oratorie e diplomatiche di Mazzarino non passarono inosservate: il cardinale Richeleu ed il re Luigi XIII vollero infatti conoscere Giulio che tempo dopo si recò personalmente a Parigi. Nel 1642 fu proprio “l’abruzzese” a succedere come cardinale a Richelieu diventando in breve tempo tra gli uomini più influenti della corte francese ed uno strettissimo collaboratore del nuovo sovrano Luigi XIV. Tra fronde interne, guerre civili e nuovi conflitti con i rivali spagnoli, Mazzarino fu sempre abile e spregiudicato nei suoi ruoli di politica estera. Nonostante i problemi di salute seguì in prima persona le trattive che suggelarono la pace fra le due corone con il matrimonio combinato tra Luigi XIV e Maria Teresa d’Austria, figlia di Filippo IV. Sempre più minato dalla pielonefrite, morì il 9 marzo 1661 a Vincennes.
Pescina non ne ha mai dimenticato la grande eredità culturale e storica: dal 29 giugno 1972 la sua casa natale, ubicata in una palazzina non lontana dalla tomba di Ignazio Silone, ospita un museo e un centro di documentazione. L’allestimento fu reso possibile grazie alla collaborazione della biblioteca Mazzarino di Parigi, diretta da Madeleine Laurain-Portemer, e dell’associazione italo-francese SAMAP, di cui fu direttore il politico francese Maurice Schumann. La struttura, dotata di biblioteca, sala lettura e sala conferenze, ospita rassegne e convegni incentrati sulla figura del celebre cardinale.
. Simone Cortese