I Carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio hanno tratto un bilancio delle attività compiute nel 2023 tra Abruzzo e Molise: 101 le denunce per ricettazione di opere d’arte, 11 perquisizioni e il recupero di 75 beni antiquariali archivistici e librari e di 1.681 reperti archeologici e paleontologici. Nel 2023 è stata registrata una diminuzione dei furti, per lo più perpetrati ai danni dei luoghi di culto, più precisamente 6 denunce a fronte delle 11 denunce del 2022.
Tra le operazioni viene segnalato il sequestro a Chieti, a seguito di un’attività di monitoraggio dei siti di e-commerce, di varie monete d’argento di epoca repubblicana e di età imperiale, di esemplari di epoca tardo antica e di esemplari medioevali delle zecche dell’Italia centrale orientale (Ancona, Guardiagrele e Chieti).
Le attività investigative, realizzate in sinergia anche con il personale delle soprintendenze, degli archivi e delle diocesi, hanno permesso anche il monitoraggio di 99 aree archeologiche e zone tutelate da vincoli paesaggistici o monumentali: 54 controlli i controlli eseguiti in esercizi commerciali di settore come mercatini, esercizi antiquariali e fiere e controlli museali.
Controlli che, sommati a quelli effettuati in rete, in particolare sui siti e-commerce, hanno permesso, grazie anche alla banca dati beni culturali illecitamente sottratti, di verificare 664 beni culturali per stabilirne la provenienza illecita.
Tra le più importanti attività portate a termine nel 2023 ci sono: la restituzione di una campana in bronzo risalente al 1864 alla parrocchia di Santa Maria Assunta di Ripabottoni (Cb) e attualmente conservata presso il locale Museo Parrocchiale “Paolo Gamba”. E’ un bene culturale di cui si era persa ogni memoria. C’è stato poi il sequestro di un antico tomo risalente al 1662 intitolato “Gesta Virtutes et miracula B. Ioannis a Capestrano”, sottratto in epoca imprecisata dalla Biblioteca del Convento Francescano di Artena (Rm).
C’è stata la restituzione di un dipinto raffigurante l’immacolata concezione alla parrocchia di San Paolo Apostolo di Fiamignano (Ri), un antico dipinto risalente al XVIII secolo, proveniente dall’omonima chiesa e andato perso da circa trent’anni.