PESCARA- Sette anni fa ventinove persone morirono in quella che è passata alla storia come la tragedia di Rigopiano. La splendida località, nei pressi del comune di Farindola, a cui venivano associati solo bei ricordi in pochi attimi, gli attimi che ha impiegato la valanga, dal peso di 120 mila tonnellate, a venire a valle, ha cambiato volto diventando il simbolo di un dolore che sfocia in rabbia per quelle morti che potevano essere evitate. Sette anni in cui nessuno abruzzese e nessuno italiano ha potuto dimenticare.
In quelle ore di disperazione è venuta fuori anche la parte migliore degli abruzzesi che con forza e coraggio, durante sette lunghissimi giorni, hanno fatto di tutto per salvare quante più vite possibile. E quello che ci si può augurare ora è che le richieste d’aiuto, come quella del cameriere dell’hotel morto nel disastro, Gabriele D’Angelo, giovane volontario della Croce Rossa, non vengano mai più ignorate come è stato fatto.
Alle 16.49 di sette anni fa una valanga si abbatté sul resort Rigopiano che ospitava quaranta persone spezzando le vite di 15 uomini e 14 donne. Due persone che si trovavano fuori dall’hotel dopo il crollo riescono a dare l’allarme, ma la macchina dei soccorsi ,rallentata dal cattivo tempo, impiega ore per arrivare su quel che resta dell’albergo.
Una Regione che era in emergenza neve quel giorno, in cui migliaia di persone erano senza luce, in cui vennero registrate quattro scosse di terremoto, di magnitudo 5.1, con epicentro nell’aquilano. Parallela al ricordo della tragedia, corre il binario giudiziario con l’attesa dell’esito del processo in Corte d’Appello, a L’Aquila.
In primo grado il procedimento, davanti al gup del Tribunale di Pescara, tramite rito abbreviato, si era concluso con 25 assoluzioni e 5 condanne lievi. Una sentenza che aveva fatto esplodere la rabbia dei familiari delle vittime.
La pubblica accusa aveva invece chiesto 26 condanne, per un totale complessivo di 151 anni e mezzo di reclusione, e quattro assoluzioni. Nel processo in Appello, che ha preso il via il 6 dicembre scorso, i pm, durante la requisitoria, hanno chiesto la condanna di 27 dei 30 imputati coinvolti nel procedimento. La sentenza di secondo grado è prevista per il 9 febbraio.
I parenti delle vittime confidano che venga fatta giustizia perche “la pagina giudiziaria che verrà scritta per la tragedia di Rigopiano non riguarderà soltanto noi e i nostri cari, bensì il futuro di tutta l’Italia”.
.Daniela Cesarii