ORTONA, 24 marzo – L’associazione Atlantide e il Comune di Ortona insieme per la cultura, in occasione dell’appuntamento presso il teatro Tosti dal titolo “Un confronto per gli increduli”. Protagonisti dell’incontro serale Diego Fusaro, autore del libro “la fine del cristianesimo” e Andrea Cionci con il libro inchiesta “Codice Ratzinger”.
L’opportunità per la cittadinanza di aprire un dibattito filosoficamente stimolante, giacché storiograficamente pungente circa le tematiche affini al cristianesimo, con uno sguardo critico sulla società odierna, altresì definita civiltà dei consumi. La Declaratio in sede dimissionaria, attraverso la quale Papa Benedetto XVI nel febbraio 2013 trasmise la volontà di abdicare, rappresenterebbe una prova tangibile dell’eredità vacante, inserita in un mosaico composito sotto l’attenta analisi del professore Cionci e del team di ricerca. Anni di inchiesta e oltre 200 articoli: ebbene, nel Codice Ratzinger, il Papa ci riconcilia con il Logos e fa comprendere la sua situazione canonica che avrà effetti dirompenti, configurando uno scenario di importanza millenaria grazie alla sottile forma di comunicazione logica. La progressiva scristianizzazione dell’Europa, coadiuvata dai mercati finanziari e dai nuovi modelli dissacranti, fa da cornice al quadro storico per restituire l’immagine corrosa, sradicata della società moderna senza la presenza di Dio, ove la religione riveste il ruolo di megafono del consumismo.
A margine dell’incontro, Diego Fusaro ha rilasciato alcune dichiarazioni.
Come nasce la collaborazione con il professore Cionci? “La collaborazione con Andrea Cionci nasce perché ho letto il suo libro e mi ha permesso di chiarire un punto che sarebbe rimasto oscuro nella mia analisi a proposito della Declaratio di Papa Benedetto XVI”.
Un confronto per gli increduli è il titolo che definisce in senso stretto l’incontro al teatro Tosti: professore, chi sono a suo avviso gli increduli?
“Coloro che non vogliono osservare nemmeno l’evidenza, quelli che sostanzialmente continuano a rimanere proiettati nelle verità inerziali senza fare la fatica di discuterle al cospetto di un ragionamento che possa eventualmente smuoverle” – conclude – “ringrazio Angela Tiberio e l’associazione Atlantide, ricordando Antonio Finiello carissimo amico che non è presente con noi. Per me significa parlare di amici, svolgono un lavoro eccezionale sul territorio”.
C’è tempo anche per una breve intervista ad Andrea Cionci.
Atlantide le ha aperto questa opportunità insieme al professor Fusaro, è soddisfatto?
“Ringrazio Atlantide per la magnifica opportunità, è la prima volta che faccio una presentazione al teatro nonostante sia la ventottesima ad oggi. Il Codice Ratzinger è stato recensito tra i 10 best seller più letti d’Italia, eppure questa verità viene censurata in maniera chirurgica dal mainstream. La questione importante è che se crolla Bergoglio, crolla il resto e avverà di conseguenza un sovvertimento di coscienze. C’è una profezia eterodossa di Rasputin che mi ha sempre colpito riguardo la Roma dei Papi. Quando prenderà quota un’inchiesta canonica da parte del collegio cardinalizio, affinché venga svelata la verità, ci sarà dunque una presa di coscienza traumatica. Il tratto più importante del codice Ratzinger è che stimola la logica, ci riconcilia al pensiero logico, il quale è precipuamente dedicato alla nostra sopravvivenza”.
Come nasce e come si evolve la collaborazione, non solo culturale, con il professore Fusaro?
“Con Diego è nata una perfetta complementarietà in quanto il suo libro costituisce un inquadramento perfetto del contesto. Dall’evaporazione del cristianesimo, richiamata da Fusaro, parlo della distillazione di questi valori, condensati in una goccia d’olio essenziale di cattolicesimo. È una battaglia per la verità alla quale sono chiamati laici e credenti, non è solo una questione di fede ma anche di politica. C’è un signore vestito di bianco che ha una diretta influenza su oltre un miliardo di persone, verificare se sia o meno il legittimo Papa riguarda tutti. Tra l’altro è un tema di sicurezza e identità nazionale, in quanto il Sommo Pontefice dovrebbe essere il garante dei valori cristiani. Se così non fosse, se la Chiesa cattolica è cambiata in maniera radicale, dovremmo almeno saperlo”.
Dennis Spinelli