I simboli del natale. Siamo inondati da simboli natalizi, sono ovunque e dal mese di settembre fanno bella mostra nelle vetrine facendo capolino fra le zucche di Halloween e ciò che rimane di una estate appena finita.
Soldatini di piombo, elfi, ballerine con il tutù, Babbi Natale di ogni fattezza, biscottini di pan di zenzero, candele profumate, glitter, piatti bicchieri e ogni sorta di accessorio a tema natalizio accompagnati dallo svavillio della lucine riempiono i nostri cuori fin troppo e solo in apparenza. Tanto Natale ovunque.
Le nostre case sono bellissime, gli addobbi sono eleganti, sono sfarzosi oppure sono sobri, chic e costosissimi. In città si pensa a organizzare eventi natalizi per tutti i gusti fra le polemiche dell’albero di natale che deve essere “tradizionale” o avveneristico.
A Lanciano potremmo scrivere il trattato sugli alberi di natale, ma queto è un discorso diverso.
Tutto è poi proposto sui social e la gara a chi ha l’allestimento più bello si scatena già da fine novembre.
Ma quanto di tutto questo contribuisce davvero a creare il vero clima natalizio?
Si fa per i bambini in molti dicono. Ma molti di quelli che erano bambini negli anni 80 il natale lo proiettano in una sola immagine: “ La casetta verde di ferro” sotto la Torre Civica in piazza Plebiscito.
A fine novembre appariva improvvisamente e i bambini sapevano, senza grandi proclami, che il natale era alle porte.
Un simbolo concreto della festa più bella. Tutti i lancianesi hanno un ricordo legato alla Casetta Verde, bastava sbirciarci dentro, dalle piccole finestrelle, senza comprare nulla ed era subito Natale.
Qualcuno aveva la tradizione di famiglia da rispettare; ogni anno si andava con il papà a comprare un pastorello per il presepe. Altri compravano le stelline per addobbare i vetri di una porta e poi c’era anche chi, in ritardo, riusciva a trovare solo dalla signora Rosanna, l’ultima proprietaria della casetta, il bambinello perduto in qualche cassetto e che la notte di Natale doveva nascere in ogni casa.
La casetta verde è stata al suo posto per tanti anni, l’ultima a gestirla è stata la signora Rosanna Marconetti.
L’aveva rilevata nel nel 1993, prima di lei per più di 40 anni era stato il “banchetto” di vendita di pastorelli del presepe in terra cotta che i signori Vecchiarello e Valerio realizzavano in un piccolo laboratorio sotto l’auditorium Diocleziano. Veri e propri piccoli capolavori della migliore tradizione della terracotta lancianese.
” Quando sono arrivata- ci dice Rosanna- ho trovato i calchi in plastica dei pastorelli, li ho donati ad una associazione di corso Roma che si occupava di ragazzi diversamente abili”.
La casetta è stata al suo posto fino al 2011 ” nel 2009 è morto mio marito, era diventato tutto più difficile, montare la casa era molto faticoso, era coinvolta tutta la famiglia. I mie figli uscivano prima da scuola per aiutarmi, ma alla fine con tanta tristezza ho dovuto chiudere”.
La signora Rosanna ci racconta di coppie di fidanzati che compravano la Sacra Famiglia in dono d’amore e che poi, dopo pochi anni tornavano con i loro figli a scegliere nuovi personaggi per il presepe. “Ho visto nascere e crescere famiglie nella casetta, oggi è tutto cambiato”.
La volonta di continuare non è mancata, Rosanna ha anche chiesto un aiuto al comune: ” la mia attività era parte dell’allestimento cittadino, mi sarebbe piaciuto mi si aiutasse almeno con l’occupazione del suolo pubblico e con il consumo energetico. Purtroppo, nonostante andai a parlare con il sindaco la cosa non si è potuta fare.”
La struttura in ferro verde si materializzava solo l’ultima domenica di novembre, l’albero e il presepio si allestivano l’8 dicembre , il giorno dell’Immacolata Concezione.
Si chiudeva il 24 e si festeggiava il natale ” come tradizione voleva”.
- Clara Labrozzi