Quest’anno ricorre l’ottantesimo anniversario della resistenza dei martiri lancianesi, una pagina triste ed eroica della storia frentana che sarà ricordata tramite tante iniziative. L’associazione culturale “L’Altritalia” lo fa riproponendo il fortunato format di “Percorsi” e dandogli, nei primi due appuntamenti, un taglio particolare in ricordo del sacrificio di Trentino La Barba e dei suoi ragazzi.
Si comincia domenica 1 ottobre con “Oltre la Memoria – Lanciano 5/6 ottobre 1943” e con due diverse proiezioni che si terranno al Polo Museale alle ore 18 ed alle 21. Il film-documentario è diretto e prodotto da Enzo Francesco Testa in sinergia con L’Altritalia.
Il percorso itinerante “Tracce di Libertà”
Sabato 7 ottobre alle 16.15 gli appuntamenti si spostano invece sul percorso itinerante “Tracce di Libertà” e nei luoghi fisici dove vissero, combatterono e morirono i Martiri Ottobrini. Il percorso, inaugurato il 3 dicembre scorso, racconta le storie dei martiri in prima persona con la sapiente drammatizzazione nella scrittura di Roberta Fattore, Leonardo Russo e Domiziana Cuonzo attraverso undici diverse voci.
Concluse le celebrazioni per i martiri frentani, Domenica 29 ottobre alle 19.30 nella sala video che si trova nei pressi della chiesa di San Francesco (ingresso su via Mons. Tesauri) l’associazione propone “Germoglio” una lettura-spettacolo dedicata alla figura di San Francesco realizzata con la regia di Eva Martelli.
Scritto da Gianna Di Donato con note liriche e illustrazioni originali e musiche di Stefano Barbati racconta il santo di Assisi nella sua vita e nelle sue radicali scelte. Il progetto intende fornire una riflessione che a distanza di 800 anni guarda al santo ancora con rivoluzionarie e ispiratrici riflessioni.
La scelta di inserire il progetto all’interno delle iniziative dedicate alla rivolta lancianese riguarda il tema della pace così attuale in Europa di nuovo attraversata da gelidi venti di guerra. Il cartellone di “Percorsi” si chiude venerdì 3 novembre alle 21 quando al Polo Museale ci sarà Max Manfredi, genovese, sulle scene da trent’anni, è cantautore, scrittore, uomo di teatro.
Fabrizio De André, che ha voluto cantare una sua canzone nel disco “Max”, disse di lui: “è il migliore di tutti”. Secondo Roberto Vecchioni, Manfredi è “uno che non posso nemmeno limitare con il termine di cantautore”. Ha pubblicato sei dischi e quattro libri e vinto numerosissimi premi e targhe (fra cui una targa Tenco per il miglior disco dell’anno, “Luna persa” nel 2008).
L’originalità indiscussa del suo linguaggio poetico e musicale lo ha reso oggetto di studi e tesi universitarie. Durante il concerto sarà affiancato da Stefano Barbati e Marco Di Blasio con la partecipazione di Remo Rapino che leggerà la sua poesia “..e vengono quelli di poco nome”.
- Simone Cortese