ORTONA- Emergenza idrica: dalla minoranza una proposta di recupero delle acque chiare del Lido Saraceni presentata e bocciata dalla maggioranza in Consiglio comunale. «Anche se i rubinetti sono a secco e la città soffre il disagio delle continue sospensioni delle erogazioni – attaccano i consiglieri di opposizione Ilario Cocciola, Angelo Di Nardo, Franco Vanni, Gianluca Coletti, Simonetta Schiazza, Lucia Simona Rabottini, Antonio Sorgetti e Italia Cocco – per l’amministrazione comunale possiamo fare a meno di utilizzare le acque chiare che si sprecano ogni giorno al lido Saraceni».
I dati di uno studio a sostegno della proposta
A sostegno della proposta, che per la minoranza avrebbe arginato il problema, i consiglieri hanno presentato in consiglio uno studio che non è stato contestato dalla giunta. Nel documento si sostiene che si potrebbero captare, in modo costante, circa 60/70 litri secondo dalla sorgente naturale del lido Saraceni. Si potrebbe poi convogliare l’acqua sul porto, o anche in una cisterna di circa 150 mila litri, in questo modo si eviterebbe che l’acqua potabile venga utilizzata per scopi non corretti.
Evitare il cattivo uso dell’acqua potabile
«Questo perché- sottolineano i consiglieri di opposizione – nella zona industriale si usa acqua potabile, sul porto si usa acqua potabile e così nei giardini pubblici e privati, salvo chi usa un pozzo, anche negli autolavaggi si usa acqua potabile, mentre in tanti, dopo una dura giornata di lavoro, non possono farsi una doccia. Il tutto crea, inoltre, immani problemi al settore turistico. Dunque, considerato che Sasi eroga ad Ortona circa 150 litri secondo, con ulteriori 20 litri da Aca, ecco che quella dei Saraceni potrebbe essere la soluzione alla crisi idrica, se non altro perché sottrarrebbe a scopi non conformi più di un terzo del totale dell’acqua che ci viene fornita».
Avviata ricerca dispersioni dalla Sasi
I consiglieri sottolineano che la Sasi ha avviato anche sul nostro territorio la ricerca delle dispersioni precisando che però non sia merito del comune. «Aggiungiamo – concludono i consiglieri comunali di opposizione – che se solo si potabilizzasse parte di quei 70 litri/secondo dei Saraceni, come verrebbe fatto in qualsiasi paese civile e come di fatto viene fatto da chi ha meno risorse del nostro, davvero Ortona potrebbe dirsi una città modello».
Daniela Cesarii