ORTONA- Vertenza Tekne: segnali positivi per il futuro dei 160 dipendenti. Sulla scorta della richiesta d’incontro della Fiom Ccgil di Chieti si è svolta, nella sede della Tekne Spa, una riunione per un fare il punto sulla situazione. Uno dei segnali più incoraggianti è la recente nomina di Giorgio Ricchebuono come presidente della società.
Il nuovo presidente vanta un percorso professionale importante soprattutto nel settore bancario e finanziario, fra i tanti ruoli di responsabilità in passato è stato il vice direttore generale di UBI Banca, nonché docente universitario alla Cattolica di Milano.
“A rafforzare questo processo di rilancio, il nuovo socio ha da poco designato un proprio rappresentante nel collegio dei sindaci revisori, oltre a un responsabile del CRO (Chief Restructuring Officer), che si occuperà della ristrutturazione economico-finanziaria dell’azienda- si legge in una nota a firma di Andrea De Lutis segretario provinciale della Fiom Cgil Chieti – Anche questi sono segnali importanti rivolti a creditori, banche e clienti. Proseguono i colloqui con i creditori bancari e i fornitori. L’azienda ha prospettato ai creditori che il debito sarà saldato integralmente ottenendo così in breve tempo il 70% di adesioni al piano presentato”.
La procedura di composizione negoziata resta attiva ed è stata prorogata fino ad agosto. Anche il mandato dell’esperto incaricato è stato esteso.
Sebbene l’identità del nuovo socio non sia ancora nota è confermato che acquisirà il 70% delle quote di Tekne e in accordo con l’attuale proprietà, ha già iniziato a inserire figure strategiche di fiducia.
“A breve seguiranno altri ingressi tecnici, tra cui ruoli fondamentali come il direttore aziendale e officina, posizione quest’ultima che chiediamo da molto tempo per colmare alcune delle criticità gestionali emerse negli ultimi anni e specialmente durante la crisi degli ultimi mesi- si legge ancora nella nota- Nel corso della settimana è attesa la presentazione della richiesta di autorizzazione per la Golden Power. Da quel momento, lo Stato potrà esprimersi sull’operazione. come FIOM ci auguriamo che la risposta sia positiva e arrivi il prima possibile, non riusciremmo a comprendere in questo momento una scelta diversa con un portafoglio ordini carichissimo e che piano piano sta superando la crisi finanziaria iniziando addirittura a ragionare di crescita”.
E’ stato inoltre confermato l’impegno definitivo per il nuovo capannone a Villa Caldari, a testimonianza della volontà di rilanciare e sviluppare l’azienda.
L’obiettivo, una volta completato il salvataggio, è quello di raddoppiare o addirittura triplicare l’attuale dimensione di Tekne, con un significativo incremento dei livelli occupazionali.
E’ previsto un investimento negli Stati Uniti che vedrà la fusione della sede americana Tekne con alcune piccole realtà imprenditoriali del nuovo socio. Le produzioni nei due continenti saranno complementari, evitando concorrenze interne. I sindacati assicurano che continueranno a vigilare.