Come riportato da il Sole 24 Ore, dopo Pomigliano,Pratola Serra e Melfi tocca anche a Termoli varare un piano di uscite volontarie per i dipendenti Stellantis. In poche settimane si è così arrivati a quota mille uscite incentivate tra i 500 esuberi annunciati a Melfi, i 300 di Pomigliano e altri 200 nel sito storicamente dedicato alla produzione di motori.
L’accordo sindacale, siglato da Fim, Uilm, Fismic, Ugl e Quadri, non è stato firmato dalla Fiom, che parla di «dismissioni del Gruppo in Italia».«Non si fermano le uscite volontarie incentivate dagli stabilimenti di Stellantis in Italia» ha sottolineato Samuele Lodi, responsabile del settore Auto nella segreteria nazionale della Fiom-Cgil. «Tutto questo – aggiunge – accade quando ancora non è stato scelto l’amministratore delegato del gruppo e quindi siamo ancora in assenza di un piano
industriale per il rilancio

La Fiom chiede l’apertura di un confronto con Stellantis a Palazzo Chigi, che coinvolga anche il presidente del Gruppo John Elkann, «per poter arrivare ad un accordo che garantisca l’occupazione e il futuro dell’automotive nel nostro Paese» dice Lodi la produzione di veicoli continua a ridursi in tutti gli stabilimenti italiani di Stellantis, come evidenziato dal report curato dalla Fim Cisl, con un calo del 35% nel primo trimestre dell’anno rispetto a un 2024 che ha già registrato volumi molto bassi, che riportano agli anni Cinquanta. Le sole autovetture sono calate di oltre il 40%, nel sito di Melfi la contrla contrazione è stata del 64,6%.