CHIETI- Botta e risposta tra WWF e Comune sul patrimonio arboreo. “Il Comune di Chieti continua a condannare a morte piante un po’ ovunque nella città” denuncia in una nota il Wwf Chieti-Pescara dopo la decisione dell’amministrazione di prevedere il taglio di 20 alberi per una spesa di 5 mila e 660 euro.
“Non vale la scusante che si tratta di eliminare un potenziale rischio
Anche le strade stracolme di buche, le pezze messe qua e là con ghiaia che può favorire incidenti o essere sparata dalle ruote delle auto in transito addosso ai passanti, i lavori stradali per riparazioni varie, anche di aziende private, chiusi alla men peggio nella totale indifferenza di una amministrazione che non sembra in grado di controllare i cantieri del suo territorio.
Tutte queste cose sono fonte di pericolo, ma gli unici interventi che si continuano a fare sono quelli dei tagli degli alberi
In primavera gli alberi sono in piena ripresa vegetativa mentre molte specie di uccelli hanno iniziato a nidificare: in questa fase la direttiva europea n. 2009/147/CE vieta i tagli, anche dei soli rami, mentre la legge 157/1992 sulla protezione della fauna selvatica omeoterma prevede sanzioni per chi distrugga nidi e uova”.
Un attacco che lascia sconcertata l’amministrazione comunale che replica:
“Non è la prima volta che ci troviamo di fronte a contestazioni prive di fondamento e di affidabilità, considerato che la scelta di abbattere non avviene mai a cuor leggero, ma si rende necessaria perché la sicurezza viene prima di tutto. Una scelta che fino a oggi è stata sempre seguita da ripiantumazioni” spiegano il sindaco Diego Ferrara e l’assessore all’ambiente e verde pubblico Chiara Zappalorto.
“Nonostante le diagnosi che impongono provvedimenti, come l’associazione ha avuto modo di constatare, visto che abbiamo anche messo a disposizione i documenti, abbiamo richiesto ulteriori approfondimenti tecnici strumentali sulla salute e la stabilità di una ventina di esemplari, dichiarati malati dall’indagine visiva – spiegano gli amministratori – Dal momento, poi, che si trovano in un’area sensibile e che presentano problemi agli apparati radicali, abbiamo deciso di approfondire la diagnosi anche a livello strumentale. Rimuoveremo quelli a rischio caduta, cercando di salvare gli esemplari veramente salvabili.
Ci sembra grave che una sigla che dovrebbe tutelare il verde e la comunità si approcci al problema in modo così superficiale. Restiamo stupiti inoltre anche dal fatto che la manutenzione di 20 alberi a Chieti desti più preoccupazione al Wwf regionale della radicale eliminazione del verde pubblico fatta in altri centri vicini per ragioni estetiche e non di sicurezza, scelte su cui non abbiamo visto tanta animazione come quella che registriamo su quella che è una doverosa opera di manutenzione”.