Negli ultimi anni, dopo l’avvento rivoluzionario di facebook, il panorama dei social network ha subito, progressivamente una sorta di evoluzione, variando la tipologia di queste piattaforme che oggi hanno nel video sharing di Tik Tok, la versione più “fortunata” ed apprezzata soprattutto dai giovanissimi che che ne sono maggiori fruitori. Tra canzoni, balletti e video dal dubbio gusto, c’è fortunatamente chi ha deciso di esplorare le grandi potenzialità dei social e del web per veicolare e fare conoscere le proprie passioni e la cultura del mondo ai follower. E’ il caso di Ivan Gentile, giovane studente frentano che su Tik Tok sta riscuotendo successo con la sua pagina denominata “ilclassicistaterrone”.
A Videocittà, Ivan ha raccontato un pò la genesi, lo sviluppo della sua idea. Scopriamo cosa c’è dietro uno dei content creator più innovativi ed accattivanti della rete.
“Ho 22 anni, mi sono diplomato qualche anno fa al liceo classico di Lanciano per poi intraprendere il percorso universitario in Lettere Classiche all’università di Urbino. Vivo una vita forse per alcuni noiosa: mi alzo, mi preparo, vado in ateneo e seguo le lezioni per poi dare i vari esami. In realtà tanto noiosa non è, anzi, è il modo migliore per mantenere la mente sempre attiva e per immagazzinare quante più informazioni possibili.
Diciamo che lo studio non termina nelle mura universitarie perché tornato a casa, ammetto solo quando ne ho voglia, mi dedico a letture personali, soprattutto saggistiche e antropologiche, per approfondire alcuni argomenti accennati a lezione. Credo che in generale lo studio nelle scuole e università debba fare questo: darci input per poi approfondire quanto più possiamo autonomamente (consapevole del fatto che non tutto è conoscibile). Una cosa che ho imparato in questi anni di studio, pochi rispetto a quelli che mi aspetteranno, è che in realtà, non solo gli studi accademici spingono alla conoscenza, ma il tutto parte da anni prima, al liceo, per esempio, o meglio, così dovrebbe essere”.
Visto il nome della sua pagine e gli argomenti che lui tratta è inevitabile chiedere ad Ivan coma nasce la passione per il classicismo e tutte le tematiche ne creano il cosiddetto corpus.
“Sono stati proprio gli anni del liceo che mi hanno instillato nella mente questa passione per un mondo inutile, vecchio e poco conosciuto (anche se non sembra), e per delle lingue difficili e inutili ora per la comunicazione. Ma è davvero così? Beh, quello che sto facendo in questo momento, potrebbe essere benissimo quello che Seneca faceva con Lucilio in una delle sue lettere. E la lingua con cui sto scrivendo? “semplicemente” il frutto di un’evoluzione storica, sociale, linguistica e quindi culturale”.
Quando e perchè hai deciso di voler diffondere questa tua passione sui social ed in particolare su Tik Tok ?
“Proprio per questa concezione – sottolinea Ivan a Videocittà – che si ha di una cultura inutile, fine a sé stessa, portata avanti ancora traducendo le quindici righe di versione o imparando a memoria le date delle battaglie italiche senza capirne cosa c’è dietro. Ecco perché i ragazzi e le ragazze si annoiano durante le lezioni preferendo qualcosa di più concreto, di più attuale”.
L’epica, il mito, la letteratura e l’arte rappresentano tematiche importanti, ma spesso poco apprezzate e conosciute ai giovanu Pensi che parlarne e divulgarle su Tik Tok ed altri social media, sia un modo più facile e diretto per catturarne l’interesse?
“Parlando anche con colleghi universitari, mi sono reso conto che forse le cose vanno spiegate in maniera diversa, con un altro approccio, più accattivante, proiettando nella contemporaneità ogni aspetto che questa cultura classica ci può offrire. Allora a fronte di contenuti “simpatici” e demenziali che vedo in giro sui web, ho preferito utilizzare dei canali comunicativi, come i social, per rivalutare un qualcosa che sempre più viene bisfrattato, e forse sì, anche salvarlo”.
La tua pagina su Tik Tok si chiama il “classicistaterrone”. Hai deciso di chiamarla così perché ti senti legato alla cultura, alla storia ed al modo di vivere del sud Italia, o ci sono altri motivi particolari?
“Il fatto di chiamarmi sui social “ilclassicistaterrone”” in primo luogo, deriva proprio da questa passione che mi porta a definirmi “classicista“, e in secondo luogo “terrone” per rimarcare il legame con il sud, crogiolo di culture, e anche, forse mosso da un minimo di presunzione, a sottolineare l’importanza di una cultura meridionale troppo spesso affiancata all’immaginario collettivo dei zappatori di terra e quindi cafoni (senza sapere che anche questa parola potrebbe derivare dal latino).
Diciamo che quindi, anche su questo argomento, non faccio nulla di nuovo sotto questo cielo rispetto ad alcune personalità del passato. Infatti, gli influencer, non sono figure moderne. Nella preistoria qualcuno ha avuto l’idea di indossare delle collane con ossi facendola diventare una moda comune; le donne romane, mogli dei grandi personaggi politici davano la moda sulle acconciature dei loro capelli in tendenza in quel momento; le note di Tirone, segretario di Cicerone, hanno dato il via ad un uso smodato di abbreviazioni nella scrittura, proprio come noi oggi facciamo nei messaggi di WhatsApp o Instagram; Alessandro Magno ha creato un mondo in cui tutti parlassero greco proprio come noi oggi facciamo con l’inglese. E potrei continuare all’infinito con altri esempi. Questo semplicemente per dire che gli influencer non esistono solo da oggi e non esistono solo influencer che parlino di outfit o capi di Versace, Moschino, Chanel (per quanto anche io ne sia appassionato). Esistono anche quelli pallosi come me che parlano di cultura”.
Hai progetti in cantiere o collaborazione future per fare crescere la tua pagina?
“Per il futuro ho intenzione di continuare con gli studi, laurearmi, insegnare e far ricredere i miei futuri studenti e studentesse che il mondo classico non è nient’altro che una bussola per orientarsi nel presente. Intendo anche continuare con questa modalità di divulgazione, dando delle piccole “pillole” di classicità sui social e spero che arrivino in futuro anche delle collaborazioni interessanti con docenti e ragazzi che come me ci tengono a mantenere viva questa tradizione”.
. Simone Cortese