Fino al 6 aprile prossimo la De Cecco sarà in mostra a Roma nell’esposizione dedicata ai brand storici della penisola. La mostra “Identitalia: the Iconic Italian Brands” è infatti ospitata nell’atrio principale di palazzo Piacentini, sede del Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
Alla cerimonia di inaugurazione tenutasi martedì 13 febbraio hanno partecipato, oltre al ministro Adolfo Urso, il presidente di Unioncamere Andrea Prete e i rappresentanti dei brand esposti.
La ditta con sede a Fara San Martino alccoglierà i visitatori per raccontare la storia del metodo De Cecco, emblema del made in Italy, che già era riconosciuta come eccellenza italiana alla World’s Columbian exposition di Chicago nel 1893, dove ricevette la medaglia d’oro per “la sua superiore manifattura, il colore e la tenuta in cottura”.
Nella sede del Mimit si possono ammirare i pezzi più importanti della lunga storia dell’azienda, oggetti storici come la trafila in bronzo del 1957, la rassegna delle confezioni di pasta ricostruite visivamente dal 1920 ad oggi con l’evoluzione del marchio nel corso dei decenni, gli spot televisivi che hanno portato in tutta Italia e nel resto del mondo la pasta De Cecco proiettati su uno schermo: elementi che vanno a comporre un vero e proprio manifesto celebrativo del saper fare italiano.
Negli anni gli spot delle campagne De Cecco, creati da grandi registi come Paolo Taviani (“Tu che mi hai preso il cuor” del 1988), Paolo Genovese e Ferzan Özpetek (“Canzone” del 2021) e da creativi del calibro di Armando Testa e Gavino Sanna, con interpreti come Sabrina Ferilli, Michele La Ginestra, Claudia Gerini e Can Yaman, hanno sempre puntato a trasmettere l’essenza di una pasta di qualità superiore.
Un concetto che viene ripreso anche in Usa con gli spot che hanno come protagonista Sara Gore giornalista Tv dell’NBC.
La mostra è visitabile solo su prenotazione ed è aperta al pubblico il venerdì pomeriggio dalle 17 alle ore 20 e il sabato e la domenica dalle 10 alle ore 20.
Per poter accedere è necessario prenotarsi al seguente indirizzo [email protected]
.Simone Cortese