Questa mattina si è aperta una voragine, al centro della carreggiata di via Gabriele D’Annunzio, che ha costretto l’amministrazione a ridisegnare la viabilità dell’area con lo spostamento del terminal bus e l’istituzione del senso unico lungo la via. La voragine si è aperta davanti al terminal bus al Parcheggio Ciavocco. Il Comune ha immediatamente sollecitato l’intervento della Sasi che si è messa subito al lavoro per cercare di capire l’entità del danno.
Si tratta di una buca larga all’imboccatura meno di un metro, ma molto profonda che raggiunge gli otto o anche dieci metri, una sorta di imbuto capovolto. Per poter garantire i lavori e la sicurezza della circolazione degli autobus, il terminal bus è stato spostato, provvisoriamente, a Porta Caldari. Gli istituti scolastici sono stati allertati dello spostamento. E’ stato, inoltre, istituito il senso unico dalla Passeggiata orientale verso via Gabriele D’Annunzio. Il buco è stato ora messo in sicurezza in attesa dell’intervento definitivo che avverrà, probabilmente nella giornata di domani.
Una voragine che però ha aperto un mondo e che per qualche ora ha fatto sognare. Tutti noi ortonesi conosciamo le storie legate a quella zona che si intrecciano tra realtà e fantasia e che parlano di un’altra Ortona nascosta sotto il manto stradale e di neviere in cui i predecessori conservavano il cibo. I ritrovamenti in piazza degli Eroi canadesi avvenuti nel 2005, quando a guida dell’amministrazione c’era il sindaco Nicola Fratino, e che hanno portato all’intervento della Sovrintendenza archeologica di Chieti, ovvero un muro di contenimento e un camminamento acciottolato, erano stati cosi spiegati dall’ispettore Andrea Staffa «c’è la presenza di una sistemazione urbanistica situata ai margini dell’insediamento storico databile intorno all’XI secolo dopo Cristo».
Reperti che però sono ricoperti e su cui ora si cammina senza poterli ammirare. Anche nella voragine, chi per poco, ha potuto sbirciare ha visto un muro in mattonato e lateralmente tracce di agglomerato di ciottoli che costituiscono una specie di muretto.
Sarebbe bello poter recuperare quelle tracce di Ortona scomparsa che ogni tanto riaffiorano prepotentemente.
.Daniela Cesarii