LANCIANO- Tra le tante mail che riceviamo in redazione, la gran parte di lamentele e proteste sul sevizio sanitario, ci ha colpito quella di Emiliana che ci scrive, invece, per raccontarci dell’esperienza meravigliosa vissuta all’ospedale di Lanciano precisamente al reparto di Ostetricia – Ginecologia.
Emiliana è un’assistente all’autonomia e alla comunicazione del disabile, figlia di persone sorde, bilingue: ovvero usa la LIS lingua dei segni Italiana per comunicare con i sordi e la lingua italiana parlata per comunicare con le persone udenti.
“Il 30 novembre vengo contattata da Claudia, una persona con disabilità uditiva e visiva. Portatrice di Sindrome di Usher (sordità neurosensoriale associata a retinite pigmentosa), per assistere al parto cesareo. Come ben sapete, nessuno può accedere alla sala operatoria, ma essendo lei una persona con disabilità, il Dirigente Sanitario, il Primario del reparto Ostetricia – Ginecologia, il personale della sala operatoria, il personale del reparto Ginecologia, hanno accolto la richiesta della signora Claudia con molto piacere.
La signora è stata assistita da me per tutto il tempo necessario, dal parto alla degenza. Il reparto ha fatto sì, che rimanessi durante la notte ad assistere la signora e il nuovo arrivato Amos Ascanio, con la presenza quotidiana del marito Rodolfo anch’esso sordo”
Emiliana desidera ringraziare il reparto di ginecologia per aver reso accessibile questo evento e lancia un importante messaggio:
“Ad oggi le barriere comunicative non sono del tutto abbattute occorre formare e informare il personale sanitario con corsi di sensibilizzazione sulla LIS (Lingua dei segni italiana) per far sì che nessuno si senta escluso, ma completamente Incluso!”.