ORTONA- “Siamo tutti alla frutta”. Commercianti, aziende, cantine con i sindaci della provincia sono scesi in piazza contro il caro bolletta.
Da Ortona parte quindi una protesta, del tutto pacifica, che mira ad ottenere l’immediata sospensione dei distacchi e la rateizzazione dei debiti energetici spalmati in almeno vent’anni per evitare il tracollo.
Un corteo che si è snodato dal piazzale di fronte allo stadio comunale fino a piazza della Repubblica dove ci sono stati gli interventi conclusivi. Si tratta della seconda manifestazione, dopo quella di venerdì 14 ottobre, promossa dal comitato spontaneo “Il commercio”.
Assieme al sindaco Leo Castiglione, che si è mobilitato per coinvolgere i sindaci dei comuni vicini, hanno preso parte i primi cittadini di Arielli, Canosa Sannita, Crecchio, Filetto, Giuliano Teatino, Orsogna, Poggiofiorito, Tollo, Chieti Francavilla, Crecchio, Miglianico, Lanciano, San Vito, Casoli, Atessa, Guardiagrele, Giuliano Teatino, Fossacesia, Treglio, Vasto, Rocca San Giovanni. Presente anche Gianguido D’Alberto, sindaco di Teramo, che è presidente dell’Anci Abruzzo e in rappresentanza della Provincia Filippo Di Giovanni.
Una protesta sostenuta anche dal gruppo consiliare di minoranza Solo Ortona nella testa che presenterà al consiglio comunale di sabato 5 novembre una proposta che, articolata in tre punti, prevede la creazione di gruppi di autoconsumo collettivo, progetti di microcredito, e agevolazioni riduzioni esenzione delle tasse. «Questa manifestazione- spiega Franco Musa ristoratore e promotore del coordinamento – é il secondo step della mobilitazione, se non saremo ascoltati ci sarà un terzo appuntamento un flash mob nazionale, il 1 dicembre, in cui occuperemo i consigli comunali». Forse ci si aspettava una maggiore partecipazione dei commercianti ma Musa sottolinea : «Mi sento di giustificare anche i commercianti assenti : dopo i due anni di fermo di Covid alla categoria manca del tutto la speranza e fatica ad immaginare un domani.».
Il sindaco D’Alberto ha sottolineato come la comunità dei sindaci sia tutta compatta al fianco dei commercianti e dei cittadini. «Occorre lavorare tutti insieme, in un patto di comunità, per evitare il peggio. Qui sono a rischio i servizi e quindi i diritti dei cittadini». E la preoccupazione più grande per il sindaco di Chieti, Diego Ferrara, sono propri i servizi soprattutto quelli inerenti il sociale la cui domanda per contro sta aumentando a dismisura. Il sindaco di Fossacesia, Enrico Di Giuseppantonio, pone l’attenzione sul pericolo di perdere, nell’immediato, i negozi di vicinato e propone di finanziare, con contributi a fondo perduto, sia lavori strutturali sia attività in rete con altri esercizi di vicinato, così da qualificare i luoghi e caratterizzarli rispetto ad una specifica offerta.
Dal canto suo il sindaco di Francavilla, Luisa Rusdo, assicura che le istanze saranno portate all’attenzione dell’Anci nazionale e in tutte le sedi più opportune. «Deve intervenire il governo – spiega il sindaco Leo Castiglione – a livello locale gli enti non possono fare nulla. Il governo deve ascoltarci e dare una risposta immediata».
Daniela Cesarii