È una nobile arte equestre, base di tutte le discipline del settore, che consiste nel presentare il cavallo in un rettangolo di gara, con il quale si eseguono dei movimenti obbligatori alle tre andature secondo una successione predeterminata.
Stiamo parlando del dressage, che arriva a L’Aquila per il primo Trofeo Città dell’Aquila-99 Castelli.
La manifestazione, organizzata dall’Asd Centro Ippico Aterno 2, dall’Asd Le Siepi Country Farm e dal C.S.A.In. Abruzzo, rientra nel ricco calendario di L’Aquila Città europea dello Sport 2022 ed è stata presentata a Palazzo Fibbioni dall’assessore comunale Vito Colonna, dal presidente del Comitato esecutivo di L’Aquila Città europea dello Sport 2022 Francesco Bizzarri, dal presidente della manifestazione e dell’Asd Centro Ippico Aterno Francesco Splendiani e dal commissario regionale C.S.A.In. Abruzzo nonché componente del Comitato Città dello Sport Noemi Tazzi.
Il programma prevede varie categorie suddivise in base all’età ed alle capacità degli atleti, inoltre è prevista una categoria particolare, il Trofeo Open, al quale possono essere iscritti binomi idonei a norma del Regolamento nazionale per i concorsi di dressage e gimkana ed è riservato ai cavalieri esordienti e diversamente abili montati su ponies/cavalli.
Si inizia l’8 luglio alle 9:30, per completare con le premiazioni sabato 9 luglio alle 18:00. La premiazione della categoria Open, invece, avverrà venerdì al termine della prima giornata di gara, intorno alle 18,30.
Presidente di giuria sarà Daniela Memmo, steward Elisa Piccinini, segreteria Franca Adriani e Selenia Mascetti. Show director Rosalinda Di Marco, cerimoniale a cura di Noemi Tazzi.
Per chi non lo conoscesse, lo scopo principale del dressage è quello di rendere il cavallo gradevole da montare, quindi decontratto, rilassato, elastico, attento e ubbidiente.
Ciò che si vuole dimostrare sul rettangolo di gara non sono tanto le capacità individuali del cavaliere, quanto piuttosto la dimostrazione di una perfetta sintonia fisica e psichica tra due creature che si identificano in una cosa sola, creando quel binomio, che trova la più affascinante rappresentazione nella figura fantastica del “Centauro” nella mitologia classica.
Beatrice Tomassi