Il presidente Mario La Farciola pronto a lasciare. Quasi certo lo stop del Mercato Internazionale Medievale, in forse la rievocazione storica
Dal 1981 il Mastrogiurato accompagna la fine dell’estate con la sua rievocazione storica che richiama migliaia di visitatori e oltre 500 figuranti da tutta Europa. Una manifestazione diventata simbolo non solo della città di Lanciano, ma dell’intero Abruzzo. L’unico stop fu imposto dalla pandemia da Covid-19. Ora, però, dopo 42 edizioni ininterrotte, anche il 2025 rischia di segnare una dolorosa battuta d’arresto. Non per volontà, ma perché non ci sono più le condizioni per andare avanti.
Il presidente del direttivo, Mario La Farciola, ha annunciato la sua indisponibilità a continuare in questo clima di incertezza e disattenzione istituzionale. Nell’ultima riunione del direttivo, sono state confermate le dimissioni in blocco di tutti i membri, che diventeranno effettive a fine maggio.
Una decisione maturata dopo l’ennesima esclusione della manifestazione dai fondi regionali, concessi invece ad altre realtà senza alcun criterio.

Il direttivo, composto dal vicepresidente Massimina Spinelli e dai membri Antonella Massimini, Giuseppe Zaffetto, Iolanda Brando, Antonio Di Camillo e Marisa Cicamore, ha deciso di fare un passo indietro, visto l’impossibilità di proseguire con l’attuale organizzazione.
Si è notata anche quest’anno l’assenza del Mastrogiurato alla Fiera dell’Agricoltura di Lanciano, una presenza che in passato aveva contribuito a dare un tocco storico alla narrazione fieristica della città. Così come si è sentita la mancanza alla Fiera Armi e Bagagli di Vicenza, appuntamento annuale per stringere contatti con artisti di strada e gruppi storici che animano la manifestazione.
Quasi sicuramente non si farà il Mercato Internazionale Medievale, che da tre anni si teneva nel Parco Villa delle Rose e che era diventato un appuntamento molto atteso da cittadini e turisti. Anche qui, l’assenza è già evidente e pesa fortemente sul calendario degli eventi lancianesi.
Era stata ipotizzata anche una mostra permanente dedicata ai costumi storici, un progetto che potrebbe concretizzarsi solo se il Comune mettesse a disposizione dei locali. Attualmente, infatti, l’associazione paga ogni mese l’affitto di una sede privata, sostenendo da sola le spese per custodire abiti, oggetti e materiali che fanno parte del patrimonio della manifestazione.
L’unica speranza arriva da una possibile nuova cordata organizzativa che, in tempi strettissimi, potrebbe tentare di salvare almeno la rievocazione storica.
Il futuro resta incerto, ma una cosa è chiara: il Mastrogiurato non si è mai fermato, se non per cause di forza maggiore. Se l’edizione 2025 dovesse saltare, sarebbe un colpo durissimo per una manifestazione che da oltre quattro decenni rappresenta l’identità e l’orgoglio di un’intera comunità.