Anche nella puntata di ieri, martedì 28 gennaio, il celebre programma Rai “La Vita In Diretta” condotto dal giornalista Alberto Matano, è tornato sul caso di Andrea Prospero, il diciannovenne studente d’Informatica scomparso da Perugia nella tarda mattinata del 24 gennaio. Un mistero che purtroppo s’infittisce: tra le persone intervistate dall’inviato nel capoluogo umbro, anche il vicepreside della facoltà d’Informatica (dove Andrea era iscritto) che ha affermato di “non averlo mai conosciuto nè visto in facoltà”.
Anche diversi studenti del suo stesso corso hanno sottolineato come il ragazzo non facesse parte delle chat e dei gruppi virtuali con cui i ragazzi tramite social network e WhatsApp si scambiano informazioni su orari, corsi e lezioni.
Andrea, che era iscritto al primo anno di università, avrebbe dovuto dare il suo primo esame nel mese di febbraio.
Da qui l’ipotesi (da confermare) che non essendo pronto per l’esame, si sia potuto allontanare volontariamente per paura forse del giudizio della sua famiglia.
Tuttavia gli inquirenti che stanno portando avanti le indagini, tengono in piedi ogni possibilità: le ricerche proseguono con il controllo delle telecamere di videosorveglianzaa ubicate lungo le strade ubicate nei pressi dell’ostello dove Prospero risiedeva ma anche nelle stazioni bus e ferroviarie di Perugia. Al momento purtroppo di lui non sembrano esserci tracce.
Ai microfoni de “La Vita In Diretta” da Lanciano, ieri c’era anche don Alessio Primante, amico e padre spirituale di Andrea che ha lanciato un nuovo appello e si è poi rivolto direttamente ad Andrea invitandolo “se c’è qualcosa che è successo nel tuo cuore ti prego di tornare a casa dalla tua famiglia, tutto si risolve e possiamo mettere fine a questa situazione angosciante”
La Procura della Repubblica di Perugia, che ha aperto un’inchiesta ed il pm ha ascoltato i genitori del ragazzo, giunti in Umbria domenica ed alcuni studenti del suo stesso corso. Le ricerche proseguono anche con l’aiuto delle unità cinofile ed attraverso boschi, dirupi ed edifici abbandonati che si trovano non lontano dal quartiere della zona di Monteluce.
. Simone Cortese