CHIETI- L’Asl chiede che si stringano i tempi per decidere della sorte dell’ex asilo Peter Pan, l’amministrazione, dal canto suo, sottolinea il diritto dei cittadini a riavere il Distretto chiuso su decisione della Asl.
Il Direttore generale della Asl Thomas Schael, con una nota, ha evidenziato l’impasse generatosi che impedisce, dopo diversi mesi, l’acquisizione della struttura di Chieti Scalo per aprire il cantiere e realizzare la Casa di comunità chiedendo che entro il 31 gennaio si risolva il problema altrimenti i fondi saranno destinati su altri territori.
“La vicenda è nota, e verte su un problema strettamente giuridico- spiega Schael- l’Azienda sanitaria è pronta ad acquistare l’immobile, che però poggia su un terreno di cui altri rivendicano la proprietà, ragione per la quale la stipula di un atto risulta impossibile. La Asl non può investire soldi pubblici su un bene del quale rischia di perdere il possesso in caso di contenzioso con i soggetti che ne rivendicano la proprietà e non possiamo compiere alcun passo fin quando siamo esposti alla possibilità di subire la privazione dell’ex asilo senza idonee garanzie da parte del Comune”.
Non si fa attendere la replica del sindaco Ferrara con l’assessore alla sanità Fabio Stella.
“Chieti Scalo è senza distretto sanitario dal 2019 e questa non è una inadempienza del Comune, ma una mancanza grave da parte di chi dovrebbe assicurare alla comunità servizi sanitari per prevenzione e diagnostica. Abbiamo ricevuto la nutrita richiesta della Asl2 circa la documentazione sulla proprietà dell’asilo Peter Pan, ceduto dall’Ente perché potesse ospitare servizi per la cittadinanza e la onoreremo come ci siamo sempre impegnati a fare, ma non è aprendo quegli spazi che sarà superato il problema. I cittadini hanno diritto a riavere il Distretto chiuso su decisione della Asl e nessuna soluzione tampone può derogare a tale stato di fatto”.
Gli amministratori rincarano inoltre la dose: “Al di là di come andrà a finire la vicenda del Peter Pan, resta chiaro che quei fondi, ottenuti grazie al comodato d’uso da noi concesso, dovranno essere comunque utilizzati per la città, che dopo i tanti annunci di Asl e Regione su strutture, presidi, progetti e finanziamenti per la sanità, ad oggi non ha visto ancora nulla se non disagi continui al Pronto soccorso, liste di attesa insostenibili, fuga di pazienti e organici al lumicino. Problemi, questi elencati, su cui il Comune comincerà a farsi sentire di più, preferendo alla mediazione silenziosa fra enti coltivata finora il metodo usato dal Direttore generale: le dichiarazioni a mezzo stampa”.
Daniela Cesarii