ORTONA- In occasione della giornata mondiale di contrasto alla violenza sulle donne, l’Ats “Unite si può”, realtà nata dall’unione dei due centri antiviolenza Donn.è e Non sei sola, ha dato il via, questa mattina, alla campagna di sensibilizzazione dal tema “Certe parole fanno male” con la collaborazione dell’agenzia Sandromengadv. Il lancio della campagna, che ha come interlocutori gli studenti e che durerà un anno, è avvenuta con un incontro svoltosi nell’aula magna dell’Istituto Nautico con gli interventi delle due rappresentanti dei centri Marina Di Virgilio di Donn.è e Antonella Pescini di Non sei sola, del sindaco Leo Castiglione e del comandante della Compagnia dei carabinieri Luigi Grella.

L’utilizzo di un linguaggio violento è sempre più in uso nelle giovani generazioni che forse non comprendono però che è proprio dalle parole che invece inizia il rispetto dell’altro e soprattutto delle donne. Da qui il bisogno di riflettere sulla possibilità di rompere gli stereotipi da “non piangere, non sei una femminuccia” o “sei acida, hai il ciclo?” o anche il troppo spesso sentito “vestita cosi se l’è cercata” e di porre attenzione al linguaggio quotidiano.

L’invito da parte del capitano Grella è quello di denunciare al primo segnale, non solo se si è vittime, ma anche se si è testimoni. Una campagna si diceva che accompagnerà gli studenti per tutto l’anno, agli istituti scolastici è stato infatti consegnato un roll up con il tema della campagna e ci saranno iniziative ad hoc.
Domani mattina, invece, nello spazio antistante la chiesa parrocchiale del quartiere di Fonte Grande partirà il corteo di protesta #manisolopercarezze. In caso di forte maltempo si terrà un sit in di protesta nel salone della chiesa parrocchiale di San Gabriele.
Non manca il contributo dei commercianti che su iniziativa di Anna Rita Marfisi, titolare di un esercizio commerciale di via della Libertà, celebreranno anche loro la giornata mondiale di contrasto alla violenza sulle donne. Anna Rita ha, infatti, pensato di coinvolgere i commercianti affinché colorino di rosso le loro vetrine anche con un piccolo simbolo. “In città c’è stato un femminicidio , una pagina dolorosissima della nostra storia, e vorrei si potessero ricordare anche Letizia e Laura massacrate dalla ferocia di un uomo”.
Daniela Cesarii