E’ successo a Tollo. Match sospeso.
L’ennesimo episodio di cronaca extracalcistica turba la quiete del calcio giovanile. Il mondo del pallone non è certamente estraneo alle dinamiche, spesso goliardiche va detto, attorno ai tifosi e al pubblico presenti sugli spalti. Che si tratti di prime squadre o ragazzi ancora minorenni, esiste un problema relativo alla sicurezza, cui va coniugato una seria discussione circa l’etica formativa di società, dirigenti ma anche genitori.
In occasione della quinta giornata del campionato provinciale Juniores, match sospeso tra Tollo Calcio e Virtus Vasto, è andata in scena l’aggressione sugli spalti, a seguito di una lite tra genitori.
Gli ospiti erano in vantaggio per 1-0, prima della decisione del giudice di gara, intorno al 75′: secondo le ricostruzioni del tecnico vastese, il clima feroce e ostile in campo, che ha portato a diversi episodi pericolosi tra calciatori, sarebbe poi sfociato sugli spalti coinvolgendo un tifoso di casa, il quale avrebbe spinto sui gradoni il padre di un ragazzo vastese.
Da lì a poco il caos generale tra espressioni, tensioni e violenza, culminati nell’aggressione del guardalinee di casa ai danni del portiere vastese.
La reazione emotiva del figlio che avrebbe assistito alla pericolosa caduta del padre, ha semplicemente acuito il clima del parapiglia.
Ora la palla passa alla giustizia sportiva che dovrà non solo far chiarezza sull’accaduto, ma soprattutto maturare una diversa, sana consapevolezza di come voler intendere il gioco per famiglie e ragazzi. Il Calcio giovanile dovrebbe sostenere la crescita delle future generazioni, a prescindere dalla carriera sportiva, poiché saranno loro i prossimi educatori.
Affinché lo sport e il Calcio abbiano un miglioramento, svolgendo pertanto quella finalità socialmente utile, bisogna necessariamente fermarsi a pensare ai comportamenti da adottare in campo e sugli spalti. Nonostante il triste epilogo sono arrivate le scuse del Tollo e la volontà di prendere provvedimenti interni.