Dopo la fortunata esperienza di “Fantini e Bartali“, opera che alla vigilia della Grande Partenza del Giro d’Italia, ha raccontato l’amicizia tra Ginaccio e Sandrino, il sodalizio vincente tra la Casa Editrice Carabba e l’autore Ernesto Carbonetti, torna nelle librerie con “Partigiano” , una pubblicazione che, attraverso il moderno linguaggio artistico ed espressivo della graphic novel, vuole raccontare i giorni concitati e tragici della rivolta lancianese del 5 e 6 ottobre 1943.
La presentazione, organizzata alla vigilia delle celebrazioni per gli 80 anni di quei fatti, si è tenuta ieri, martedì 3 ottobre, nella sala conferenze della Biblioteca Regionale “P. Salvucci” . Presenti insieme all’autore, il professor Gianni Orecchioni, presidente dell’Editrice Carabba, Francesca Iannucci, vice presidente della sezione frentana dell’Anpi e lo scrittore Remo Rapino.
“Questa graphic novel – ha sottolineato Orecchioni – la prima a raccontare, sotto la forma del “fumetto” i fatti che hanno interessato Lanciano nei giorni della rivolta, ha come obiettivo quello di rendere il giusto onore e importanza alla Resistenza del Sud che nella storiografia ufficiale è stata troppo spesso sminuita a favore delle vicende accadute nel settentrione della penisola. In realtà quelli vissuti dall’Abruzzo e dalle regioni del meridione, furono nove mesi difficili al confine con il fronte della famigerata Linea Gustav. Non a caso quest’anno ricorrono anche gli ottant’anni di questa linea difensiva creata dai nazisti su una disposizione di Hitler del 4 ottobre 1943″.
“La mia volontà di creare un’opera sul 6 ottobre – ha affermato Ernesto Carbonetti – nasce diversi anni fa con un volume dedicato a Trentino La Barba di cui però non ho mai realizzato il seguito. Il protagonista di “Parigiano” è invece Americo Di Menno Di Bucchianico, tra i capi della rivolta lancianese, ma collocato poi dalla storia in una sorta di cono d’ombra a cui ha contribuito anche la prematura morte arrivata subito dopo la fine della guerra nel 1946. Per cercare di ricostruire la sua figura abbiamo un paio di vecchie foto e qualche documento da cui si è ad esempio scoperto che la ferita ad un gamba non gli fu procurata nè durante i combattimenti in Russia nè in Spagna, luoghi in cui non si reco mai.
Da autore e disegnatore – ha sottolineato Carbonetti – ho provato a rendere sulla carta e con la matita quale fosse il suo spirito, quali valori lo animassero e che sensazioni provasse in quei giorni così cupi e difficili. Ho cercato di dargli un tratto diverso da quello che era il suo vero aspetto (biondo e con gli occhi azzurri)e d’indurirne un pò i caratteri per renderlo più adatto alle vicende raccontate nel volume. Americo non è però il solo protagonista del volume, ma ho cercato di rendere onore anche ad altre figure della resistenza frentana come ad esempio l’intellettuale Federico Mola, o il dottor Carlo Shönheim.
Nelle tavole che compongono l’opera (e che in parte sono in esposizione nei locali della Biblioteca Regionale) il tratto cupo e vibrante di Carbonetti, fissa negli occhi e nel cuore le gesta di eroismo e sacrificio di quei giorni ma, rende anche visibili le sensazioni di paura, terrore e smarrimento vissute dalla città e dai suoi abitanti in quelle ore tragiche.
“Il mio auspicio – ha sottolineato Remo Rapino e che questo libro come tanti altri non resti confinato negli scaffali dei negozi o nei depositi, ma entri nelle case dei lancianesi e soprattutto nelle scuole. I vecchi partigiani ed i protagonisti di quei fatti stanno scomparendo è fondamentale quindi trasmettere e tramandare la nostra storia alle nuove generazioni nella speranza che ciò non resti un semplice esercizio di stile ma un gesto profondo ed autentico.
Recuperare il senso e lo spirito di quei giorni è importante per comprendere anche quello che sta accadendo oggi in Europa: se già tanti anni fa Umberto Eco aveva sdoganato il fumetto come nuovo mezzo espressivo, dalle colonne della rivista “Linus, sono certo che esso potrà diventare il mezzo per avvicinare alla storia anche le giovani generazioni”-
. Simone Cortese