CHIETI- I Militari del N.I.P.A.A.F. (Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale) del Gruppo Carabinieri Forestale di Chieti, a conclusione di una campagna di controllo sul rispetto delle disposizioni per l’indicazione obbligatoria del luogo di provenienza nell’etichetta delle carni suine trasformate, hanno elevato 12 sanzioni amministrative, per complessivi 18 mila e 664 euro nei confronti di altrettante ditte operanti nel settore alimentare.
I militari hanno rinvenuto in vendita, nei supermercati della provincia di Chieti, alcune confezioni preimballate di salumi (sottovuoto, in vaschette o in budello) che non rispettavano la normativa nazionale in ordine alla corretta etichettatura dei prodotti a base di carne. Il NIPAAF ha accertato che molti salumi, realizzati in laboratori Italiani, non riportavano le indicazioni di legge e le stampavano in modo da non rendere facilmente visibile la diversa origine delle carni in violazione delle disposizioni vigenti.
“Al fine di assicurare una corretta e completa informazione ai consumatori, e per rafforzare la prevenzione e repressione delle frodi alimentari e della concorrenza sleale- si legge in una nota- l’Italia ha adottato normative più restrittive rispetto alle previsioni comunitarie, introducendo l’obbligo di riportar nel campo visivo principale delle etichette di prodotti a base di ungulati domestici l’indicazione del luogo di provenienza della carne suina (lo stesso accade per pasta, latticini e pomodori trasformati). Si ricorda che, per normativa comunitaria, l’obbligo di indicazione della materia prima utilizzata nella preparazione dei prodotti trasformati (ingrediente primario), è obbligatorio solo quando in etichetta è espressamente indicato il paese di origine dell’alimento.