ORTONA- Sanzionati dalla Guardia costiera tre pescatori abusivi già noti ai militari, sequestrate le attrezzature, il pescato è stato ,invece, gettato in mare in quanto ancora vivo.
La capitaneria di porto parla di “una vera e propria spartizione del territorio tra bande”. Continuano le operazioni di contrasto alla pesca di frodo di ricci e polpi da parte di pescatori abusivi provenienti da altre regioni.
Sulla scorta di diverse segnalazioni arrivate dai residenti alla Guardia costiera, nella notte i militari della Capitaneria di porto hanno intercettato tre persone che in località Ripari Bardella erano impegnate in attività di pesca subacquea. Le modalità operative sono sempre le stesse: uno o due sub pescano per ore in acqua e un altro invece resta a terra a fare da vedetta, pronto ad allertare gli altri in caso di arrivo dei controlli.
Le segnalazioni dei giorni precedenti si sono rivelate particolarmente utili: grazie , infatti, alle informazioni sulle targhe delle macchine e sulle aree di parcheggio abituali, il personale della Guardia Costiera ha eseguito un lungo appostamento che ha consentito di eludere la vigilanza della “vedetta” e cogliere i frodatori con il bottino pieno mentre veniva caricato sui veicoli. I tre, tutti provenienti da regioni limitrofe, e già noti alle forze dell’ordine, sono stati sanzionati. L’attrezzatura da pesca utilizzata, fra cui mute, maschere e bombole è stata sequestrata.
L’intero pescato, invece, consistente in circa 400 ricci e oltre 25 kg di polpi, dopo il sequestro è stato rigettato in mare in quanto ancora vivo. “I profitti del mercato in nero di queste specie ittiche, assai richieste nei ristoranti del sud Italia, sono elevati, e ciò induce gli avventori a ritenere di poco conto il rischio di verbalizzazione e relativo sequestro- si legge in una nota della Capitaneria di porto- Il ripetersi delle stesse figure, negli stessi luoghi, a breve distanza di tempo, inoltre, induce sempre più a ritenere fondata l’ipotesi che l’assegnazione delle zone venga decisa a monte, in quella che può essere una sorta di vera e propria spartizione del territorio tra bande”.
- Daniela Cesarii