È da circa un mese che il tema delle criticità della Asl1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila occupa prepotentemente il dibattito cittadino a L’Aquila. L’attacco hacker dello scorso 3 maggio, infatti, non ha fatto altro che portare nuovamente sotto i riflettori un argomento tanto delicato quanto importante.
Più volte e a più riprese sindacati, associazioni, comitati, cittadini ed istituzioni hanno esortato il manager dell’Azienda sanitaria, Ferdinando Romano, a dare spiegazioni e trovare soluzioni ai numerosi problemi che la Asl si trascina dietro da molto tempo, quali le lunghe lista d’attesa e la carenza di personale, chiedendo anche chiarimenti circa gli investimenti in materia tecnologica e la collocazione delle Case di Comunità a L’Aquila e Sulmona.
La protesta che si è protratta nelle ultime settimane è culminata con un sit-in, “La sanità pubblica si difende”, lo scorso 15 giugno davanti la sede della direzione generale, a seguito del quale il manager Romano ha incontrato, nella giornata di ieri, sigle sindacali ed istituzioni.
Una riunione in cui non ci sono state risposte e non c’è stata alcuna assunzione di responsabilità, “una commedia all’italiana” la hanno definita le parti sociali. E ovviamente, dopo questo ennesimo incontro, il mondo politico cittadino e regionale è insorto.
Nella giornata dell’altro ieri il consigliere regionale Giorgio Fedele (M5s) ha affermato come la Asl1 sia fanalino di coda in Abruzzo. “I cittadini sono vittime della gestione di Romano”, ha detto, ed anche Americo Di Benedetto ed il gruppo consiliare de Il Passo Possibile hanno puntato il dito contro la gestione degli attuali vertici.
L’ultimo atto, ad ora, della vicenda è la conferenza stampa convocata ieri dagli esponenti del PD e dall’opposizione in consiglio comunale, che tornano a chiedere le dimissioni dell’assessore regionale alla salute Nicoletta Verì e del direttore della Asl Ferdinando Romano.
“La situazione è molto grave e ci preoccupa. – dice Stefano Albano, capogruppo del PD in consiglio comunale – Ricordo che gli utenti finali del servizio sono i cittadini e, quindi, hanno voce in capitolo”.
“Davvero non se ne esce. – continua il consigliere regionale dem Pierpaolo Pietrucci – I problemi sono monumentali e non ci sono la volontà e la capacità di risolverle a causa del disinteresse di una giunta matrigna che continua a condannare l’Abruzzo ad andare a due velocità”.
- Beatrice Tomassi