ORTONA- Nell’ambito del progetto “Educare alla legalità” l’ex magistrato, Antonio Di Pietro, ha incontrato, nella cornice del Teatro Tosti, gli studenti dell’istituto di istruzione superiore “Acciaiuoli – Einaudi” diretto dalla professoressa Angela Potenza.
L’incontro è stato moderato dal docente Lorenzo Valloreja che ha ripercorso le fasi salienti della storia Di Pietro che s’intrecciano con la storia italiana. Una vita spesa a lottare contro le ingiustizie, tante volte si è cercato di fermarlo, sono stati, infatti, 253 i processi affrontati dall’ex magistrato (un magistrato, ha detto Di Petro, si ferma con le calunnie o con un attentato) ma la figura di Di Pietro resta centrale anche per l’aver creato un metodo investigativo, per aver saputo utilizzare le sue conoscenze tecnologiche e averle messe al servizio delle indagini in un’epoca in cui quasi nessuno usava il pc.
“Mani pulite è stato come fare un intervento chirurgico per rimuovere un tumore che poi si è riformato perché il paziente non ha continuato ad avere uno stile di vita sano” ha spiegato l’ex politico.
Forte il suo messaggio: “La mia storia ha avuto una grande anomalia perché ad un certo punto è sembrato che essere onesti significasse essere fessi, ma se tutti quanti noi facessimo il nostro dovere non ci sarebbe bisogno di eroi in questo mondo e fare il nostro dovere è più semplice di quanto si pensi. Si tratta di fare bene il nostro lavoro e denunciare quando c’è necessità”.
Da Di Pietro è arrivato una grande attestazione di stima ai giovani: “I ragazzi stanno dando un esempio agli adulti di educazione alla legalità riportando al centro del dibattito l’importanza di tutelare l’ambiente valore che noi più anziani avevamo perso. Per tanto tempo, infatti, noi adulti abbiamo pensato a solo produrre e a consumare”.
Tante le domande degli studenti incentrate soprattutto sui risvolti umani delle vicende, sulla sua scelta di dimettersi: “Anche le mie dimissioni sono state una strategia processuale per ottenere quello che altrimenti non avrei ottenuto. Io in questi anni mi sto preoccupando solo di lasciare un archivio, una memoria di quanto accaduto, di rimettere in fila i fatti” ha concluso Di Pietro.
Daniela Cesarii