Domenica 26 marzo 2023, alle ore 17:30, presso il Teatro Francesco Paolo Tosti di Ortona (CH) andrà in scena lo spettacolo “Parenti Serpenti”, in sostituzione e recupero del primo spettacolo annullato “Cara moglia” nell’ambito della rassegna del teatro dei dialetti, promossa dalla Compagnia dell’Alba in collaborazione con ”Gli amici della Ribalta” di Lanciano.
Una storia di tradizioni, di affetti familiari apparentemente forti ma improvvisamente messi in dubbio dalla richiesta degli anziani genitori di voler vivere con i figli. Scoppiano gli egoismi, le rivalse, gli odi sopiti per anni mascherati dalla facciata di perbenismo tra i quattro figli e cognati, in uno scaricabarile di irresistibile comicità.
Amoroso ha scritto una storia, divenuta un bel film nel 1993, valida ad ogni latitudine, che descrive una società cinica ed egoista, che trova purtroppo conferme nella cronaca dei nostri giorni. La versione “lancianese” concede un valore aggiunto alla commedia, per i richiami natalizi della tradizione e per il dialetto, che esaltano la tragica comicità e le stridenti contraddizioni dei personaggi.
“Onora il padre e la madre”, scriveva Francesco Paolo Cipollone nel 2016, l’anno dell’ultima edizione di Parenti al Fenaroli di Lanciano, è idillico imperio che funziona fino all’intervento maligno della realtà. L’escorso dell’esordio descrive una famiglia tipica, di medie ambizioni senza pretese auliche, di temperie culturale immersa nella banalità consumatrice di TV e di buoni sentimenti in superficie: c’è il candore mal riposto della anziana Trieste apprensiva dentro e I decisa fuori e del marito Saverio pittoresco e sognante immortalato in film da Paolo Panelli; ci sono i bambini disorientati tra compiti e giochi perché ignari delle zampate e dei morsi che genitori e zii hanno in animo di regalarsi col cinismo connaturato agli adulti. I profili personali dei grandi evidenziano isterismi somatizzati, confusioni sessuali non più larvate, malcelati rimbrotti politici, infedeltà e frivolezze coniugali. Scandalizzati dall’ onta dell’ ospizio per un sussiegoso perbenismo, deludendo, in piena coscienza, l’ingenuo desiderio dei “vecchi” di essere accettati da qualcuno dei figli per eludere il maglio della solitudine che in tarda età incrudelisce, la soluzione sarà davvero “finale”. Ma a rendere imperfetto il progetto c’è il tema – diario conclusivo del piccolo Mauro… Dell’ Autore della commedia è già stata meritatamente esaltata ed apprezzata la sceneggiatura del film di Monicelli. Noi lo ringraziamo con affetto per l’estemporanea evocazione del rito della Squilla ispiratogli certamente dal suo cuore di lancianese.