TERAMO- “A distanza di circa due anni dallo svolgimento del consiglio comunale congiunto tra la città di Teramo e la città de L’Aquila, durante il quale fu redatto un documento unitario con il quale si chiedeva alla Regione di definire con chiarezza la prospettiva della nuova rete ospedaliera e garantire ad entrambe le città capoluogo un DEA di II livello, dobbiamo riscontrare come non vi sia stato alcun tipo di produzione di contenuti” scrive il primo cittadino.
“La Regione – continua il sindaco – ha inviato a Roma il piano di riordino della rete ospedaliera, che rappresenta la base per ogni ragionamento sui presidi: nei fatti, dunque, fino ad oggi abbiamo discusso del nulla”. Il sindaco ribadisce come Teramo Città Capoluogo pretenda un nuovo ospedale, che sia punto di riferimento a livello provinciale nonché competitivo su scala nazionale.
“Un nosocomio- continua la lettera – che esprima risorse professionali e tecnologiche adeguate e che non può certamente declinarsi in una mera delocalizzazione del Mazzini, verso la quale l’amministrazione ha da sempre espresso e continua ad esprimere totale contrarietà”.
Ora è necessario che la Regione fornisca chiarezza sulla pianificazione e programmazione della rete ospedaliera e territoriale, quale prerequisito per poter ragionare delle nuove strutture.
“Del piano inviato a Roma- prosegue D’alberto – non conosciamo ancora i contenuti, se non quello che abbiamo letto sui giornali. Di certo non vi è stata nessuna condivisione con i territori, così come non sembra esserci nessun riequilibrio tra le quattro province. Ma non solo. Perché manca chiarezza anche sui fondi disponibili”. Al momento, la disponibilità di fondi ammonta a 120 milioni di euro, che sono risorse del territorio teramano e che non devono essere investite altrove.”
Al contempo- rimarca D’alberto- non sono fondi sufficienti per la realizzazione di un nuovo ospedale, da qui la necessità che la Regione chiarisca in via definitiva anche tale aspetto. Per ciò che concerne la futura localizzazione del nuovo presidio, ad oggi abbiamo un sito che è quello del Mazzini, che questa maggioranza di governo cittadino ha voluto inserire tra quelli da valutare per la realizzazione del nuovo nosocomio.
Per questo ritengo sia assolutamente necessario chiarire se ci siano, e nel caso, quali siano, gli elementi tecnici e sanitari per i quali sarebbe non conveniente o non sicuro realizzare in quella stessa area il nuovo presidio ospedaliero, che ha ragione di esserci soltanto quando migliori l’offerta complessiva della sanità teramana; di contro la realizzazione di un’altra struttura si tradurrebbe nella mera sostituzione del Mazzini, un intervento privo di valore aggiunto che non troverebbe alcun senso”.
Daniela Cesarii