Maxi frode al Sistema Sanitario Nazionale.
Tre case di cura private della provincia dell’Aquila hanno falsificato i codici identificativi di alcuni interventi chirurgici di ortopedia vertebrale, codificandoli falsamente come interventi di “Artrodesi” per i quali il Servizio Sanitario Nazionale opera rimborsi di soglia massima.
I finanzieri della Compagnia di Avezzano, al termine di un’articolata attività d’indagine a contrasto degli illeciti in materia di spesa pubblica, hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo di 2.651.769,00 euro emesso dal G.I.P presso il Tribunale di Avezzano, dott.ssa Maria Proia, su proposta del Procuratore della Repubblica di Avezzano dr. Maurizio Maria Cerrato.
Due anni di indagini, ben 368 interventi codificati come interventi di “Artrodesi”, 11 le persone coinvolte, tutte indagate in concorso fra loro, per il reato di truffa a danno dello Stato.
A seguito dell’acquisizione delle cartelle cliniche presso le tre strutture sanitarie private, la Guardia di Finanza ha accertato che nelle richieste di rimborso erano stati fraudolentemente utilizzati codici di procedura previsti per rimborsi su soglie massime da parte della ASL.
I finanzieri hanno poi acquisito presso la ASL n. 1, per il quinquennio 2016/2020, i dati afferenti a circa 12.500 ricoveri ed i verbali d’ispezione redatti dai Nuclei Operativi di Controllo nei confronti dalle tre case di cura private. L’analisi e la successiva elaborazione informatica dei dati acquisiti hanno permesso di individuare 572 ricoveri aventi le caratteristiche oggetto di interesse investigativo. Di seguito, grazie anche al contributo di un esperto neurochirurgo specializzato in fenomeni degenerativi della colonna vertebrale, dall’esame dei verbali chirurgici delle tre case di cura sono stati individuati, come detto, 368 casi non codificabili come interventi di “Artrodesi”.
Alla conclusione della complessa indagine si è giunti alla quantificazione delle ingenti somme di denaro oggi sequestrato.
Beatrice Tomassi