“Serve un legge parlamentare per Lanciano come per Chieti”
Conferenza stampa di Giacinto Verna e tecnici: critiche alla gestione dell’amministrazione Paolini e proposte per il futuro.
Lanciano continua a fare i conti con i problemi legati al dissesto idraulico e idrogeologico, mentre si intensificano le critiche verso l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Paolini. Questa mattina, nella sala consiliare “Falcone e Borsellino”, il consigliere comunale Giacinto Verna (Azione), affiancato da esperti e colleghi dell’opposizione, ha sottolineato l’urgenza di affrontare le criticità con un approccio strategico e coordinato.
Le accuse all’amministrazione
Verna ha attaccato duramente l’amministrazione per l’assenza di un progetto esecutivo sul dissesto idrogeologico, a tre anni dall’insediamento. “Hanno deciso di interrompere il monitoraggio strategico su corso Trento e Trieste, spendendo ulteriori soldi pubblici per nuove indagini geologiche su questioni già note”, ha affermato il consigliere, riferendosi a dati raccolti in studi precedenti.
L’opposizione evidenzia che le problematiche dell’area sono ben documentate fin dal 2007, grazie alla relazione del geologo Luigi Carabba, che metteva in luce criticità poi confermate dal crollo del 2018. A questo si aggiunge quanto riportato dagli esperti in una lettera ufficiale del 2021: “La fase di ricerca ha messo in luce la presenza di deformazioni ancora in atto nei terreni di fondazione e una situazione gravemente compromessa della condizione idraulica sotterranea”.
Gli esperti: subsidenza e criticità idrauliche
Durante la conferenza, il professor Nicola Sciarra, ordinario di Geologia applicata presso l’università “d’Annunzio”, ha spiegato che i problemi del centro storico non riguardano frane, ma fenomeni di subsidenza legati alla regimazione delle acque. “L’abbassamento del suolo è causato dallo svuotamento delle parti fini di terreno, con vuoti che, sotto il peso degli edifici, provocano subsidenza. Serve un monitoraggio continuo e il sistema che c’era andrebbe ripristinato perché funzionale alla progettazione”.
Il geologo Luigi Carabba ha ribadito l’importanza del monitoraggio: “Le criticità dell’area sono note e già nel 2021 sconsigliammo la riapertura dei locali commerciali nella zona interessata dal crollo del 2018. È assolutamente da evitare che queste aree vengano riutilizzate da persone o per attività commerciali fino a quando non saranno realizzati interventi adeguati. Consentire il rientro significherebbe esporre cittadini e lavoratori a rischi inaccettabili”.

Richiesta di intervento della magistratura
Carabba ha inoltre richiesto un intervento della magistratura, auspicando un’indagine approfondita per fare chiarezza sull’utilizzo delle risorse pubbliche e sugli incarichi assegnati dall’amministrazione comunale: “Occorre verificare se ci siano state irregolarità e responsabilità nell’affrontare la questione del dissesto”.
La richiesta di una cabina di regia
Di fronte a questa situazione, l’opposizione, rappresentata da Verna e Leo Marongiu, ha avanzato la proposta di costituire una cabina di regia sul dissesto idrogeologico. “In questi mesi abbiamo assistito a una gestione schizofrenica di incarichi e lavori. È necessario un organismo di qualità ed eccellenza che coordini tutti i futuri interventi, per evitare di vanificare quanto già fatto in passato”, hanno dichiarato.
A questo proposito, gli esperti suggeriscono di formare una task-force tecnico-scientifica che accompagni tutte le fasi del progetto. Come sottolineato nella lettera del 2021: “Tale struttura dovrebbe validare con rigore ed eccellenza le scelte progettuali, garantendo un controllo sistematico delle attività e minimizzando il rischio di errori”.
Pur critici verso l’amministrazione, Verna e i suoi colleghi si sono dichiarati disponibili a collaborare, purché si agisca in modo serio e strutturato. “Lanciano merita un approccio strategico e condiviso. È tempo di abbandonare l’improvvisazione e di lavorare per un futuro sicuro”.