Nello scorso mese di giugno una mozione presentata dai consiglieri comunali di centrosinistra, del gruppo Amorsogna Savino Saraceni, Orlando Pierantoni, Roberto D’Angelo e Arabella Tenaglia chiedeva la rimozione del vessillo nazista dal locale Museo della Guerra.
“Orsogna – avevano affermato i consiglieri comunali – ha conosciuto l’orrore del nazifascismo che ha costretto intere famiglie allo sfollamento, in molti casi preludio della morte” L’esposizione della bandiera con la svastica, insieme ad altri oggetti e reperti storici conservati nel museo – ha sollevato forti polemiche sul messaggio che si intende trasmettere, in particolare in una comunità decorata nel 2003 con la Medaglia d’argento al merito civile dal presidente Carlo Azeglio Ciampi per «coraggio e spirito di sacrificio» nel difficile dopoguerra”

Ora, come riportato ieri da “Il Centro” l’istanza è arrivata a Roma con il senatore del Partito Democratico Michele Fina che ha presentato un’interrogazione al ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. “Si tratta di un fatto molto controverso, che desta profonda preoccupazione – ha sottolineato Fina – che richiede un accertamento urgente da parte delle autorità competenti. Esporre simboli che richiamano a ideologie violente e totalitarie è un gesto che non può essere trattato con sufficienza: ogni richiamo all’ideologia fascista e nazista va contrastato con fermezza, perché rappresenta una ferita ai valori democratici e costituzionali su cui si fonda la nostra Repubblica–
La struttura pubblica in cui è esposta questa bandiera – ha sottolineato ancora il senatore – non ha le caratteristiche di una realtà museale e non ne rispetta le prerogative previste dalla legge. Allo stesso modo la bandiera non è dell’epoca ma di recente realizzazione e quindi non se ne comprende l’eventuale valore storico-culturale che ne giustificherebbe l’esposizione.
Attendiamo la risposta del ministro dell’Interno nella convinzione che sia necessario non solo chiarire l’accaduto, ma anche ribadire con forza l’impegno dello Stato nella tutela della memoria storica e nella lotta contro ogni forma di apologia del nazifascismo“