Pescara- La questione del dimensionamento scolastico nella provincia di Chieti torna a essere centrale, mentre la decisione finale sembra dipendere ora dalla Regione. Oggi alle 11, a Pescara, è in programma un incontro decisivo tra i rappresentanti regionali e quelli della Provincia di Chieti, per discutere le sorti della rete scolastica provinciale per l’anno scolastico 2025-2026.
Ieri, intanto, si è svolto un incontro online tra Provincia, Comuni coinvolti e parti sociali, durante il quale è stato ribadito un fermo no all’ipotesi di accorpamento degli istituti scolastici prevista dalla Regione
L’ipotesi di accorpamento riguarda, in particolare, il Marchitelli di Villa Santa Maria, l’istituto comprensivo di Quadri, quello di Castel Frentano e il comprensivo d’Annunzio di Lanciano. Il piano di dimensionamento scolastico, che prevede la fusione di alcuni istituti a causa del mancato raggiungimento di un numero minimo di alunni, ha suscitato forti opposizioni.
Tutti i partecipanti all’incontro hanno ribadito la loro contrarietà alla proposta regionale.
I sindaci dei Comuni interessati, la Provincia e le parti sociali sono unanimi nel respingere l’accorpamento, una posizione già espressa chiaramente lo scorso anno. Il sindaco di Casoli e consigliere provinciale delegato al dimensionamento scolastico, Massimo Tiberini, ha sottolineato che la provincia di Chieti ha già dato il suo contributo in termini di riorganizzazione scolastica, chiedendosi perché la Regione non intervenga anche in altre province abruzzesi.
«Non procederemo ad alcuna operazione di dimensionamento scolastico che non sia condivisa con i territori e le parti sociali», ha affermato Tiberini, sottolineando la necessità di una strategia complessiva e di linee guida chiare da parte della Regione.
Uno dei problemi più sentiti dai Comuni è la possibile perdita di autonomia degli istituti scolastici. L’accorpamento tra l’istituto comprensivo Di Loreto di Castel Frentano e il comprensivo d’Annunzio di Lanciano, ad esempio, comporterebbe la perdita della dirigenza e degli uffici amministrativi locali, un danno non solo in termini pratici, ma anche di immagine e importanza per le comunità coinvolte.
La Regione, lo scorso 19 settembre, ha comunicato i termini per il formale avvio delle operazioni di dimensionamento scolastico, confermando le disposizioni già previste dalle ordinanze regionali del 2023. Tuttavia, il piano regionale continua a incontrare una forte resistenza nella provincia di Chieti, che chiede una revisione complessiva della strategia di accorpamento, evitando tagli che penalizzino ulteriormente i territori già colpiti dalla crisi demografica e dalla riduzione dei servizi.
Ora si attende l’esito dell’incontro di oggi per capire se la Regione sarà disposta a rivedere le sue posizioni o se lo scontro continuerà anche nei prossimi mesi.