Una marcia densa di emozioni quella che ha sfilato da piazza del Popolo, nel quartiere di san Giuseppe, fino al cuore della città ovvero piazza della Repubblica. Una marcia per dire “No alla violenza”, in ogni sua forma e sfaccettatura, ideata e organizzata da Anna Rita Marfisi e Luciana Graziani.
Un’iniziativa nata sull’onda di dolore della morte di Lorena Paolini avvenuta nella sua abitazione di contrada Casone, nella mattina del 18 agosto, un omicidio in cui unico indagato è il marito l’impresario funebre Andrea Cieri, 51 anni.
Poi le organizzatrici hanno voluto però ampliare il senso della marcia per dire un forte no alla violenza visto anche il recente episodio accaduto ad Alex Arteni, 18 anni, morto dopo essere stato investito da una macchina il cui guidatore non si è nemmeno fermato a soccorrerlo

La manifestazione, molto sentita e partecipata, ha preso il via intorno alle 21 con la deposizione di una corona di fiori sulla panchina rossa di piazza del Popolo, simbolo della lotta alla violenza sulle donne, poi una preghiera per Lorena Paolini, richiesta da una donna presente sul posto.
Niente fiaccole o candele come richiesto dalle organizzatrici, ma solo luci a led e torce del cellulare

«L’intento della marcia- spiegano Annarita e Luciana – è dimostrare la sensibilità della comunità cittadina verso quegli avvenimenti di violenza a cui da anni ormai siamo costretti ad assistere inermi davanti alla tv o sui social. Scendiamo in piazza con il nostro no per ricordare e per non far sentire sole tutte quelle famiglie che soffrono perché colpite da questa piaga che sembra sempre più essere all’ordine del giorno. Un messaggio che vuole arrivare lontano nella speranza che anche in altre città possano manifestare allo stesso modo».
Una volta giunti in piazza c’è stata la lettura di una serie di brani contro la violenza sulla donne e di un poesia creata per l’evento, il tutto attorno ad un cuore fatto da luci al led. Emozionante la testimonianza di una giovane donna che ha seguito un lungo percorso per uscire dalla violenza familiare, che con coraggio ha ripreso in mano la sua vita con le sue due figlie, e che ha rivolto un forte appello alla giustizia per Lorena, perché il colpevole sia punito.
Il volo di palloncini bianchi ha segnato la fine dell’evento, un volo che le organizzatrici si auguri ci sia, d’ora in poi, solo per eventi gioiosi.
- Daniela Cesarii