“Nemmeno la Santa Pasqua è riuscita a dissipare gli animi delle persone. Con dolore assistiamo e leggiamo di eventi crudeli che vedono protagonisti di brutali violenze, che non possono avere a che fare con il genere umano, i giovani.”
Queste sono le parole di Simona Fattore, laureata in giurisprudenza e amministratore delegato del Gruppo Supporter, che si trova a Fossacesia, una località recentemente al centro di molte critiche per episodi violenti.
“Gli eventi sono organizzati scrupolosamente, ci avvaliamo di professionalità, di agenzie di sicurezza, di presidi sanitari (non obbligatori), controlliamo accuratamente i documenti nella vendita e nella somministrazione di bevande, collaboriamo continuamente per la prevenzione con le forze dell’ordine e le amministrazioni comunali per la tutela non solo dell’attività ma anche del territorio a noi tanto caro.”
Fattore sottolinea l’importanza del lavoro serio e della dedizione che lei e il suo team investono nelle loro attività imprenditoriali. Gli eventi organizzati non solo rispettano le regole e la legge, ma contribuiscono anche significativamente all’economia locale, offrendo occupazione a numerose famiglie.
“Mi riferisco in particolare, all’ultimo spiacevole episodio di violenza accaduto il lunedì di Pasqua sul lungomare di Fossacesia.”
Simona Fattore esprime solidarietà alla vittima dell’ultimo spiacevole episodio di violenza e alla sua famiglia, mentre condivide alcune considerazioni riguardo alla condizione sociale giovanile.
“È molto facile puntare il dito contro un’attività o un imprenditore, scaricando qualsivoglia responsabilità sull’attuale condizione giovanile.”
La CEO del Gruppo Supporter affronta il problema della violenza giovanile senza fare distinzioni nette tra la responsabilità individuale e quella collettiva. Invita tutti i membri della comunità – dalle famiglie alle istituzioni, dalle scuole alle imprese – a partecipare attivamente alla ricerca di soluzioni per affrontare questa situazione complessa.
“Famiglie, scuole, amici, istituzioni, imprese, comunità religiose, tutti a seconda delle propri doveri responsabili del futuro dei nostri giovani.”
La testimonianza di Fattore rappresenta un appello alla responsabilità collettiva e alla collaborazione per il benessere delle generazioni future. È un invito a superare il semplice atto di giudicare e a impegnarsi attivamente nella costruzione di un ambiente più sicuro e sano per i giovani.
In conclusione, la lettera di Simona Fattore non solo rivela la sua preoccupazione per la comunità locale, ma suggerisce anche un approccio inclusivo e collaborativo per affrontare le sfide sociali e promuovere un futuro migliore per tutti.