CHIETI- Atti vandalici alla Villa: “Ripianteremo nei prossimi giorni l’albero di Libera e ripuliremo le panchine imbrattate dalle scritte: non sarà la poca coscienza civica del vandalo di turno ad affermare il valore e l’importanza di un bene pubblico, chi si riduce a simili atti contro la città resta sempre perdente” commentano il sindaco Diego Ferrara e gli assessori all’ambiente e manutenzioni Chiara Zappalorto e Stefano Rispoli.
“Siamo basiti davanti alla carenza di coscienza civica di chi ha imbrattato le sedute con scritte offensive per la città e, soprattutto, ha sottratto di un albero che avevamo piantato per rappresentare l’impegno del Comune contro le mafie, insieme al presidio teatino di Libera e al corpo dei Carabinieri Forestali – aggiungono sindaco e assessori – La città non merita questo e noi ci attiveremo con le forze dell’ordine non solo per denunciare l’accaduto, ma anche per fare prevenzione.
Abbiamo già contattato i Carabinieri forestali con i quali esiste un progetto per la piantumazione di esemplari sul territorio che continuerà e che nei prossimi giorni riporterà alla Villa la pianta che qualcuno ha pensato bene di sradicare, sottraendola a quel luogo. Non solo, nelle prossime ore Formula Ambiente riporterà le panchine e i muri imbrattati alla piena pulizia, perché non resti traccia di un’azione di danneggiamento che avrà ripercussioni sui responsabili, qualora sarà possibile identificarli”.
Non è il primo furto e l’amministrazione assicura di voler essere molto dura ritenendo queste azioni non semplici bravate e che quindi non possono restare impunite.
“Un atto di inciviltà che ci scuote profondamente – commenta Gilda Pescara, del presidio teatino dell’associazione Libera – il piccolo albero di alloro messo a dimora lo scorso 4 dicembre è il segno della vita che continua in memoria di Attilio Romanò, il ragazzo ventinovenne vittima innocente della camorra a cui è intitolato il presidio cittadino di Libera. Un segno di speranza e di resistenza di questa città contro ogni oppressione e violenza, un simbolo significativo per l’intera comunità. Il vile atto colpisce tutti i cittadini che credono in una inversione di tendenza e che si impegnano per il bene comune”.