Giovedì sera, intorno alle 21, Lanciano è stata scossa da un incendio che ha devastato un locale nel cuore del centro storico, precisamente in via Valera. Il locale, è di proprietà della famiglia del sindaco di Lanciano Filippo Paolini e il noto rigattiere Giancarlo Marchegiano, lo aveva riempito di materiale di ogni genere.
Diversi anni fa, il sindaco Filippo Paolini concesse a Marchegiano l’utilizzo di questo spazio.
Inizialmente destinato a ospitare solo una piccola quantità di merci, nel corso degli anni il locale si è riempito a dismisura, tanto da diventare un pericolo potenziale.
Non è la prima volta che le collezioni di Marchegiano finiscono sotto i riflettori della cronaca. Prima dell’era Covid, l’amministrazione Pupillo intervenne per ripulire un palazzo storico in via Garibaldi, da cui furono rimossi numerosi carichi di materiali accumulati nel tempo.
Già in passato, Marchegiano aveva stoccato le sue “raccolte” nei locali situati sotto l’ex cinema Maestoso, nel quartiere di Santa Rita. Durante l’estate scorsa, è emersa la notizia che il comune aveva affidato a Marchegiano la gestione dell’area commerciale, compresi gli spazi in via Monte Maiella. Tuttavia, tale iniziativa sembra essersi arenata per motivi non ancora chiari.
L’incendio di giovedì notte ha messo in evidenza una situazione critica, con i residenti stufi dell’accumulo di materiale che comporta problemi igienico-sanitari sempre più preoccupanti. Il materiale bruciato, insieme al suo fetore acre, rimane ora come una sorta di scultura drammatica dell’incuria che ha pervaso il luogo.
Nel frattempo, i vigili del fuoco sono al lavoro per accertare le cause dell’incendio. Secondo i testimoni oculari, tutto è iniziato con un boato improvviso, seguito dall’avvio delle fiamme.
L’incidente non solo ha messo a rischio la sicurezza dei residenti, ma ha anche sollevato interrogativi riguardo alla responsabilità nell’accumulo e nella vigilanza del materiale stoccato.