CHIETI- Note di pace con il concerto a San Giustino della Schola Cantorum Zimarino. Nell’ occasione anche la presentazione del libro di Monsignor Bruno Forte. Dopo i festeggiamenti in occasione dei 60 anni di attività, la Schola Cantorum “Settimio Zimarino” torna in Concerto, in occasione della Santa Pasqua, nella Cattedrale di San Giustino. Il coro diretto dal Maestro Gabriele Di Iorio, fondato nel 1963 da Don Donato Martorella si esibirà il 24 marzo alle ore 21.
Giunto alla terza edizione, l’appuntamento vuole celebrare anche l’importanza della pace in vista della settimana Santa
“Abbiamo appena festeggiato la nostra storia con una serie di appuntamenti che ci hanno regalato grandi emozioni e ci hanno permesso di far conoscere il nostro percorso artistico anche ai più giovani, ed ora ci apprestiamo ad omaggiare la Santa Pasqua con il concerto, diventato ormai tradizione, in occasione della Domenica delle Palme – spiega il Maestro Di Iorio.
Il repertorio che proponiamo è molto particolare infatti è raro trovare Schubert, ma quest’anno ci sarà, insieme ad altre novità come un’orchestra più grande e un nome in particolare: Valentina Coladonato, teatina figlia del Coro Zimarino alle prese con una carriera internazionale“.
Oltre alla Coladonato (soprano) prenderanno parte altri due giovani solisti emergenti all’esibizione e sono il tenore Gianluca Nerone, e il baritono Alessandro Zulli.
Il programma musicale comprende dunque: J. S. Bach con Ruht wohl, ihr heiligen Gebeine e Ach Herr, lass dein lieb Engelein (chorus e chorale tratti dalla Passione secondo Giovanni); F. Schiubert con Messa in Sol magg. D 167 per soli, coro e orchestra (Kyrie – Gloria – Credo – Sanctus – Benedictus – Agnus Dei); J. G. Rheinberger Stabat Mater Op. 138. L’appuntamento ha l’alto patrocinio della Regione Abruzzo e del Comune, oltre a quello della Curia Arcivescovile Chieti – Vasto.
Al concerto sarà presente anche sua eccellenza Monsignor Bruno Forte, arcivescovo di Chieti-Vasto che parlerà del suo libro “La musica e la bellezza di Dio” (Ed. Queriniana) che preannuncia: “Queste pagine vorrebbero invitare a fare esperienza del modo in cui la musica bella, quella sacra e quella che hanno saputo esprimere i geni assoluti della forma musicale, aiuta a camminare sulle vie del Mistero, accendendo il desiderio dell’amore che da Dio viene e a lui conduce”.
Il libro, che si sposa perfettamente con l’appuntamento, parla del canto e della musica come via privilegiata alla lode di Dio, espressione della fede in Lui e della bellezza dell’incontro con il Suo amore.
Coloro che sono resi nuovi dal dono della vita nuova ricevuta in Cristo, restano mendicanti del cielo in cammino verso la Città celeste e come tali sono chiamati a cantare con la voce e con la carità vissuta la nostalgia, l’esperienza e l’attesa di Dio: si tratta di una vera e propria riflessione sulla musica, dono stupendo di Dio, che rende capaci gli uomini di esprimere ciò che le parole non possono dire per raccontare la propria anima.