CHIETI- Tutti a casa i dipendenti della Teateservizi la società partecipata del Comune che gestisce la raccolta dei tributi e la gestione dei parcheggi. Dopo la sentenza di fallimento e l’arrivo del curatore fallimentare, Guglielmo Flacco, i 25 dipendenti, sia quelli interinali che quelli a tempo indeterminato, non hanno più un lavoro.
Una strada potrebbe essere quella dell’esercizio provvisorio, misura richiesta dalle organizzazioni sindacali (Fp Cgil, Cisl Fp, Felsa Cisl, Uilfpl, Uiltucs e Confsal funzioni locali) e auspicata anche dal sindaco Diego Ferrara. L’esercizio provvisorio potrebbe, infatti, consentire alla società in liquidazione di continuare ad assolvere il servizio fino alla gara che individuerà il prossimo gestore. A fare richiesta dovrà essere il curatore.
Severo il giudizio della consigliera Serena Pompilio (Azione politica)
“E’ ufficiale che il Piano B non esiste. Questo è emerso nel corso della commissione bilancio nella quale il comune è stato definito in stato di apnea.
Si punta tutto sulla richiesta dell’esercizio provvisorio dimenticando, o non sapendo che si tratta di un rimedio non per tutelare il comune ma la società fallita e i propri creditori. Esercizio provvisorio, peraltro, non concesso in sede collegiale.
Perché allora il tribunale dovrebbe concederlo dopo soli pochi giorni alle stesse condizioni? Esercizio provvisorio che potrebbe essere tranquillamente non richiesto. Sostengono che la Teateservizi beneficherebbe dell’aggio!
Ma l’aggio era stato duramente contestato dall’Anticorruzione in tema di legittimità. Insomma è chiaro che stanno fermi, facendo incontri con i lavoratori creando illusioni in campagna elettorale, senza un piano B che già doveva esserci. Rinnovo l’invito …andassero a casa per il bene della città”.
- Daniela Cesarii