Oggi pomeriggio presso il Tribunale de L’Aquila era attesa la sentenza d’appello per la tragedia avvenuta a Rigopiano il 18 gennaio 2017, quando una valanga travolse un lussuoso resort, provocando la morte di ventinove persone. Nonostante le richieste dei famigliari delle vittime, non c’è stato un sostanziale ribaltamento. Le uniche condanne sono quelle dell’ex prefetto di Pescara Francesco Provolo (dovrà scontare un’anno e otto mesi, dopo esser stato inizialmente assolto), di Enrico Colangeli, tecnico comunale e di Leonardo Bianco, dirigente della Prefettura di Pescara, anche loro entrambi assolti in primo grado.
La decisione dei giudici della Corte d’Appello dell’Aquila è arrivata al termine della camera di consiglio durata quasi cinque ore. L’impianto della sentenza di primo grado è stato confermato: sono state ventidue le assoluzioni, tra cui l’ex presidente della provincia di Pescara, Antonio Di Marco. Confermate le condanne in primo grado per il sindaco di Farindola Ilario Lacchetta, e per i funzionari della provincia, Mauro Di Blasio e Paolo D’Incecco, responsabili della viabilità e pulizia della strada che conduceva al resort.
Condanne confermate anche per Bruno Di Tommaso, gestore dell’albergo, deceduto e condannato per falso, reato estinto, e Giuseppe Gatto, il consulente che produsse la relazione tecnica, su richiesta della Gran Sasso spa società che gestiva il resort, per tettoie e verande che poi cedettero con la valanga.