CHIETI- Si è tenuto nel pomeriggio di martedì un incontro tra l’amministrazione comunale e i rappresentanti dei condomini del rione Santa Maria, le cui abitazioni sono state interessate, con diverse gradualità di gravità, dal dissesto idrogeologico del quartiere.
“La lotta al dissesto idrogeologico è una nostra priorità – ribadiscono il sindaco Diego Ferrara e l’assessore ai lavori pubblici Stefano Rispoli- L’incontro nasce proprio da questo e da una richiesta che ci è arrivata direttamente dal Comitato che abbiamo già più volte incontrato”.
Al primo punto della discussione c’era il contributo di autonoma sistemazione, acronimo CAS, destinato alle famiglie sgomberate dai propri alloggi con ordinanza sindacale, a causa di alterazioni strutturali certificate e tali da rendere pericoloso e improponibile il soggiorno.
“Gli importi- spiegano gli amministratori- per il momento sono pari a 25 mila euro, una cifra modesta ma garantiamo che saranno implementati, a breve, con risorse accreditate, ma non ancora erogate dalla Protezione civile nazionale pari, per il momento, a 1.500.000 euro circa, con i quali si porteranno a termine lavori, in fase di appalto, di mitigazione del dissesto”.
È stato affrontato anche il problema, introdotto dal professor Ettore D’Orazio, portavoce dei residenti, della delocalizzazione dei palazzi che non possono essere consolidati e che quindi, insistendo su un territorio rientrante nella “zona rossa” secondo il PAI, dovranno essere abbattuti. In considerazione della riclassificazione in zona rossa di numerosi stabili del quartiere, è stato chiesto al Comune, da parte del cittadino Fernando Ventresca, di intervenire sul Catasto per una rivisitazione delle categorie edilizie, tenuto conto del decremento del valore commerciale degli immobili interessati.
Anche qui ci sono state garanzie da parte del sindaco: “Ribadiamo l’opera di monitoraggio continuo del territorio e la completa vicinanza alla popolazione interessata dal fenomeno, tanto che abbiamo fatto richiesta alla Protezione civile di un rinforzo della dotazione organica del comparto tecnico, proprio per gestire al meglio tutti i problemi derivanti dal dissesto idrogeologico e che ci riguardano come azione prioritaria a tutela della pubblica incolumità”.
- Daniela Cesarii