Dopo le inaspettate dimissioni dei dirigenti Elenio Di Filippo e Nicola D’Ottavio, i malumori dello staff tecnico e della tifoseria, non si fermano le polemiche in casa Lanciano. Oggi sono arrivate anche le dichiarazione dei soci Nicola Armatori, Nicola Mausoleo, Nicola Rotondo ed Ercole Pompa che di certo non le mandano a dire al patron Valeriano Palombaro.
“In qualità di “nuovi soci” – si legge nella nota stampa condivisa – così come individuati dalle parole del Presidente Palombaro nelle sue recenti dichiarazioni in merito all’andamento della società SSD Lanciano FC S.r.l., ci sembra doverosa manifestazione di onestà prenderne le distanze, dissociandoci dal contenuto delle sue valutazioni, significando senza indugiare in inutili polemiche, che le verità nascoste sono più pericolose delle false rappresentazioni.
In veste di soci abbiamo già richiesto formalmente al presidente di chiarire il preoccupante
andamento degli affari sociali nelle opportune sedi – peraltro uniche deputate allo scopo –
cioè, in una regolare assemblea convocata secondo le previsioni di legge. In questo momento – affermano ancora i quattrio soci – e in questa sede, invece, l’unica cosa che ci sentiamo di dire è che il modo di gestire e forse, ancor più, quello di “non gestire”, gli atteggiamenti inaffidabili, le determinazioni che cambiano in balìa degli umori e una spiccata mancanza di senso di
responsabilità sono quanto di più lontano da noi, sia sotto il punto di vista umano che,
soprattutto, ci si consenta, professionale.
Non siamo avvezzi al mondo del calcio, ma siamo professionisti abituati a lavorare con serietà e
puntualità e abbiamo tentato di fare convogliare nel progetto tali atteggiamenti, a tutto
vantaggio, abbiamo creduto, della società e di riflesso, della cittadinanza, di cui ci sentiamo
parte. Di tale fattiva volontà peraltro, siamo pronti a dare prova in ogni momento, ove richiesti, perché
manifestata attraverso atti ed impegni formali che sono andati anche oltre la nostra mera
qualità di soci.
Va in conclusione comunicato tuttavia, che “il progetto” ad oggi ha contorni sempre meno
chiari e che noi stessi non ne abbiamo completa contezza, ragione per la quale, la
condivisione innamorata iniziale non può che uscirne irrimediabilmente fiaccata”.
.Simone Cortese