La pista ciclabile della “discordia” non poteva essere collaudata. Per i periti del Tribunale non è conforme al codice della strada. Secondo le indagini del procuratore Mirvana Di Serio la ciclopedonale di via del Mare a Lanciano sarebbe un abuso edilizio.
La Di Serio tenendo conto del consulente, l’ingegnere Giovanni Ranieri, che scriveva “La pista ciclabile di via del Mare non poteva essere collaudata. Nel secondo tratto di 864 metri la corsia di marcia dei veicoli a motore non è conforme a quanto previsto dal Codice della strada, poiché la sua larghezza è inferiore a 3,75 metri e la larghezza complessiva della corsia più le banchine è inferiore a 5,50 metri”.
L’inchiesta scattò dopo gli esposti di Ascom Abruzzo, che arrivò a ricorrere anche al Ministero dei Trasporti e Infrastrutture attraverso il lavoro del legale Quirino Ciccocioppo.
Il presidente Ascom Angelo Allegrino sui sociali da anni ribadisce come non si tratti di essere contro la struttura ma contro una realizzazione sbagliata.