“La musica è l’essenziale dell’uomo, il suo sguardo sul mondo”, scrisse Arthur Schopenhauer a proposito della Musica, nel saggio intitolato Il mondo come rappresentazione. Ad un primo sguardo, l’attuale panorama musicale sembra essere governato da logiche ben lontane dai canoni meramente artistici, giacché l’equazione economicamente dominante conduce al medesimo esito: la scenografia vince sul talento, i numeri sul merito, la retorica sulla narrazione e le visualizzazioni divengono il fine ultimo, non già un veicolo attraverso il quale allargare questa visione congiunta sul mondo. A resistere a questi trend, alle cosiddette mode generate dalle vendite e dagli ascolti sui digital store, c’è la musica fatta e creata dagli artisti numericamente più piccoli, forse relegati alle periferie nazionali, ma altrettanto bravi, studiosi e laboriosi. Lanciano in tal senso rappresenta una fucina di talenti, benché abbia dato lustro ad innumerevoli eccellenze, luogo che nasconde sotto traccia giovani, o meno giovani; semplicemente musicisti.
Oggi conosciamo la giovanissima Alessandra Micolucci, classe 2003, in arte Alemico, artista frentana emergente nel cantautorato. L’ultimo brano acustico rilasciato, “Senza Emozioni”, è solo la punta dell’iceberg di un percorso ancora agli albori, nonostante le esibizioni oltre Regione. Voce, chitarra, look da teenager e la capacità di saper attirare gli ascoltatori dentro l’immaginario di una ragazza che vive la quotidianità lancianese, cantando esperienze e vissuti comuni. Scopriamo qualcosa.
Come hai iniziato a fare musica?
“Ho iniziato a studiare chitarra quasi per gioco, e piano piano, quello per la musica, è diventato un amore sempre più forte. Questo amore ho iniziato ad esprimerlo prima nel canto, dall’età di 12 anni e dopo qualche anno nella scrittura, tutto ciò sempre accompagnato dalle basi della mia chitarra.”
Hai qualche artista di riferimento?
“In particolare seguo molto il cantautore toscano Enrico Nigiotti, grazie a lui ho iniziato ad appassionarmi a questo genere, iniziando così a capire la musica perfetta per me. E’ difficile trovare in Italia artisti che facciano prettamente questo genere con contenuti importanti di testo e parole semplici ma d’impatto, che si incastrano al meglio con la base.”
C’è un brano a cui ti senti maggiormente legata?
“Un brano che ho sempre ritenuto importante e che non mi ha mai stancata, anche perché mi stufo facilmente di tutto, è “Ora Che Non E’ Tardi” di Enrico Nigiotti; ho scelto proprio questa canzone perché nei momenti “no” ha sempre risollevato il mio morale e dato la forza di cui avevo bisogno, siccome il testo di questo brano fa aprire gli occhi sulla realtà che ci circonda con consapevolezza. Mi ritrovo totalmente d’accordo con questa visione del mondo.”
E un brano tuo che non potrai dimenticare?
“Il brano che non riuscirei mai a dimenticare è il primo che ho scritto nella mia vita ed è, per assurdo, nato quasi completamente di getto in un momento difficile di sconforto. Il brano è “Senza Emozioni” ed ho voluto farlo uscire tra le prime canzoni poiché credo che il silenzio pesi e averla pubblicata e cantata davanti ad un pubblico mi ha reso più leggera e libera da quella parte triste del mio passato.”
Il tuo strumento sembra essere un fedele compagno: i ricordi, i momenti significativi si sposano con il valore di suonare?
“La chitarra è sempre una buona amica di sventure, siccome ho sempre scritto e suonato quando avevo pensieri negativi per la testa, e oggi, non è cambiato nulla. Suonare è come quell’ora d’aria per i carcerati, cercando spesso di volare via da questo mondo. Chiudere gli occhi e suonare qualsiasi brano, può farmi ritornare ad un istante ben preciso, farmi immaginare un futuro inimmaginabile e può farmi essere quello che non sono oggi.
Una cosa che mi ha insegnato la chitarra è di non aver paura di sbagliare, sbagliare è un bene, così capisci l’errore, lo perfezioni e prima o poi non sbagli, e se sbagli, puoi anche ridere e riniziare da capo.”
Stai componendo qualcosa?
“Sì, sto scrivendo diversi brani nuovi, uno in particolare ha una tematica molto complessa da esprimere al meglio, quindi penso che ci vorrà ancora un po’ di tempo. Inoltre, ho una canzone già pronta che uscirà a gennaio e non vedo l’ora.”
Cosa ne pensi della musica odierna?
“Personalmente faccio molta difficoltà a trovare qualcosa di davvero interessante e nuovo. Oggi c’è una grande ricerca del look, dell’estetica e dell’apparire in generale e ci si dimentica la cosa più importante: la musica.
Vedo che molti progetti musicali sono studiati a puntino quando, secondo me, la musica è semplicità.”
Allora ti chiedo: dischi, vendite e fama o meglio talento, merito e passione?
“Ho sempre scritto per necessità, ed interfacciarmi con un pubblico e notare che molti di loro possano rispecchiarsi nella mia musica, è la cosa più importante per me.
Preferisco la passione e il talento, che scaturiscono il merito, siccome sono queste le cose che ti fanno lottare per la musica che ami e che non ti fanno scendere a patti con nulla e con nessuno. Dal momento in cui credi fino in fondo nella musica che stai facendo, sei in grado di far appassionare anche gli altri a quello che fai tutti i giorni della tua vita, con passione e amore”.
- Dennis Spinelli