Non ha dubbi Leo Marongiu, le dimissioni del presidente della Fiera, Donato Di campli, perchè incompatibile con le elezioni regionali è
“Al dodicesimo anno da sindaco Filippo Paolini, scrive Leo Marongiu ex presidente del consiglio comunale di Lanciano nel secondo mandato Pupillo, ha ormai completamente perso di vista temi che incidono sul presente e futuro dei lancianesi come sanità, sociale, opere pubbliche, infrastrutture, mobilità.
Solo le manifestazioni promosse dalla minoranza su pista ciclopedonale, ospedale, dialisi e pubblica illuminazione, hanno suscitato minime prese di posizione, impegni dal sapore propagandistico e qualche determina riparatoria, da parte di questa Giunta.
Emblematica, incalza Marongiu, la questione delle “dimissioni congelate” alla Fiera: solo un sindaco debole ed ormai in balia degli eventi e dei parenti serpenti del suo cartello elettorale può accettare il fatto che si giochi a “lascia o raddoppia” ossia se si vince si va in Regione e se si perde tocca il premio di consolazione della presidenza dell’Ente Fiera.
Inaccettabile che la Fiera torni nel girone dantesco dei “sospesi”: ci sono voluti 10 mesi per la nomina ed ora, di fronte a dimissioni del presidente a cui auguro le migliori fortune e ringraziamenti per il lavoro svolto, si faccia un nuovo bando e si dia certezza all’ente che non può essere considerato come un premio di consolazione.
Questo accade perché se si trascinano da mesi problemi irrisolti dentro la maggioranza, pensando che si risolvano da soli con rapporti personali e politici ormai deteriorati, questi non solo non si risolvono ma ognuno si sente in diritto di poter porre condizioni per non mettere a rischio la traballante amministrazione Paolini da mantenere in vita per tentare il “colpo grosso” per ambizioni personali.
Nell’amministrazione di Halloween, ironizza Marongiu riferendosi alle appena trascorse manifestazioni di Hallowen, che lascia al buio non solo la contrada di Sant’Amato ma l’intera città di Lanciano, c’è al momento un fantasma che si trascina stancamente nella propria maggioranza, salvo qualche video sfortunato: Paolini, se ci sei, batti un colpo!