Un comunicato, arrivato in vari momenti alle testate giornalistiche locali, a firma di Fratelli D’Italia, alza un polverone sulla commemorazione del 6 ottobre dei martiri lancianesi appena passata.
Il neo eletto coordinatore cittadino del partito della Meloni Gabriele Di Bucchianico, raggiunto telefonicamente ci ha detto di non saperne nulla:
Quindi, il coordinatore non conosce cosa si diffonde alla stampa?
Tuttavia la nota stampa è chiara e non lascia alcun dubbio. A Fratelli D’Italia, la manifestazione di giovedì scorso non è affatto piaciuta e il disappunto è talmente grande che si è arrivati a chiedere le dimissioni della dirigente scolastica la quale, ha organizzato il tutto in accordo con l’amministrazione comunale.
Dalle foto è possibile vedere che alla manifestazione erano presenti anche gli esponenti del centro destra cittadino e naturalmente anche quelli di FDI.
Riportiamo integralmente quanto ricevuto precisando un solo punto. La stampa diffonde foto di minori, coinvolti in manifestazioni pubbliche, solo quando i suddetti hanno un liberatoria per le immagini che tutte le scuole fanno firmare ai genitori.
In occasione della commemorazione dei “Martiri ottobrini” la città ha assistito impietrita ad una parata di bambini inspiegabilmente adornati con fazzoletto rosso al collo.
Una rievocazione storica che ha voluto forzatamente far leva sui piccoli studenti delle scuole materne ed elementari, oggetto privilegiato dell’azione proselitistica-ideologica partorita da una ben identificabile fazione politica, che ha deliberatamente trasformato una festa cittadina in una parata politicizzata e “partigiana” (nel più profondo senso etimologico del termine), cui fine ultimo è sembrato essere l’identificazione del “nemico” da eliminare. Un nemico che qualche fazioso, in un fantasioso parallelismo con il quotidiano, crede si aggiri ancora dietro l’angolo, nelle Strade, nei palazzi, nelle scuole e nelle istituzioni di Lanciano.
Vorremmo capire con quali fondi e con quale diritto di supremazia etico-morale una scuola acquista centinaia di fazzoletti Rossi con cui adornare i bambini in piazza?
A tal proposito, ci chiediamo anche se i genitori siano stati informati della coreografia grottesca inscenata dalla dirigente scolastica, ex candidata PD, oppure si é agito “invisi parentibus”, forti di una sedicente supremazia morale che prevarica, evidentemente, anche la volontà genitoriale?
Non possiamo tollerare che una persona che ricopre l’importante ruolo di dirigente scolastico inculchi le Sua ossessione ideologica alle nuove generazioni nell’unico obiettivo d’indottrinarne le menti.
Una scuola che insegna ai suoi alunni “bella ciao”, glissando sull’inno di Mameli, che permette ad attori esterni di legare fazzoletti rossi al collo dei più piccoli, utilizzandone le immagini (neanche oscurate come la legge prevede), in servizi fotografici dedicati, beh, é una scuola profondamente malata che ha perso la sua vera finalità pubblica: non più luogo ludico e d’apprendimento ma campo di faziosa propaganda ed indottrinamento politico.
I bambini sono il futuro, e Noi vogliamo un futuro edificato sulle fondamenta di valori quali l’integrità, l’imparzialità, la libertà d’espressione e di pensiero, non un futuro distopico piegato all’elitarismo dei sedicenti “Buoni”.
Questo becero tentativo di naturalizzare la “violenza” camuffandola da “Memoria”, non può e non deve passare ancora inosservato nel 2023.
Chi ha sbagliato é giusto che paghi.
La dirigente scolastica che dato vita a questo delirio non autorizzato deve delle spiegazioni alla città e alle famiglie, altrimenti rassegni le dimissioni e lasci in pace le nostre scuole e i nostri piccoli.