CGIL, CISL e UIL-FPL, le RSU presenti in seno al comune di Lanciano denunciano: “Ci hanno definito carne umana scadente e che siamo sotto dittatura”
Una pec indirizzata alla stampa, al sindaco di Lanciano Filippo Paolini alla Consigliera di Parità Regionale Dott.ssa Anna Maria Rita Guarracino, alla ASL, ufficio Mobbing e a tutta la giunta comunale è stata recapitata ieri anche alla nostra redazione.
A scrivere la pesante nota il portavoce RSU delle sigle sindacali presenti fra il personale del comune di Lanciano che denunciano quella che a loro avviso è una situazione ormai ingestibile.
“Si percepisce un clima lavorativo rigido, scrivono le sigle unitariamente, che reprime iniziative e comportamenti spontanei dei dipendenti che in molte circostanze versano in condizioni di “terrore” e violenza psicologica. Se un dipendente è antipatico a un dirigente di conseguenza tutti i colleghi devono evitarlo per paura di ripercussioni”
Nel ripercorre le varie gli ultimi tempi di attività lavorativa dell’Ente si riscontrerebbero infatti, sempre secondo le RSU, numerosi casi sottoposti all’Ufficio Procedimenti Disciplinari (Organo Monocratico e solo da un anno Collegiale) su iniziativa di qualche dirigente e titolare di posizione organizzativa.
“Nel passato, si legge, le controversie si risolvevano con intenzioni costruttive basate sul chiarimento verbale e su soluzioni condivise con il dipendente allo scopo di salvaguardare i rapporti umani in primis e poi professionali.
Negli ultimi anni, invece, la costituzione di procedimenti disciplinari a carico dei dipendenti è diventata prassi anche per ammonire uno stato d’animo o una parola detta di troppo.
Difatti è noto che molti sono i procedimenti disciplinari archiviati, perché futili, che comportano un dispendio di tempo da parte del Presidente dell’Ufficio Procedimenti Disciplinari, oltre al personale coadiuvante, (addebiti al dipendente, osservazioni, fase difensiva etc), il tutto in un arco temporale di almeno 120 giorni, dove, nel frattempo, le attività quotidiane amministrative subiscono un grave rallentamento a scapito della macchina amministrativa e, conseguentemente, della cittadinanza”.
Secondo la denuncia questo clima si ripercuoterebbe dipendenti versano in un costante stato di agitazione, stress psicologico e malessere nell’ambiente di lavoro tanto da ingenerare paura di commettere un’azione sbagliata, aggravato dall’atteggiamento ostile dei soggetti apicali, come ad esempio negare ai dipendenti colloqui chiarificatori arrivando anche a togliere il saluto, negare ai dipendenti di rapportarsi con altri colleghi, negare ai dipendenti di accedere in uffici e spazi comuni, impedire ai dipendenti la condivisione, nell’ora di pausa, di un pasto insieme.
“Durante una riunione, si legge ancora, un responsabile ha definito il personale dell’ente “carne umana scadente”, gratuita offesa punibile ma lasciata impunita. In altra occasione un altro ha esordito con testuali parole: “siete sotto dittatura”. L’atteggiamento vessatorio e le parole denigratorie di soggetti apicali verso il personale dipendente, che tutti i giorni svolge il proprio lavoro con senso del dovere, deve essere corretto e riflettersi anche nelle schede di valutazione degli stessi soggetti apicali, valutati, nonostante tutto, con il massimo del punteggio. Invece, i dipendenti sono annualmente “ricattati” attraverso valutazioni negative e, per quelli che mostrano resistenza al sistema repressivo, che persiste e si aggrava di giorno in giorno, il punteggio assegnato, basso, compromette ogni possibilità di crescita professionale”.
Le RSU annunciano la richiesta di rotazione dei dirigenti come anche previsto dalla normativa vigente
“Chiediamo concretamente che si attivino misure atte a eliminare definitivamente malumore, violenza psicologica, offese gratuite, atti vessatori e persecutori. Gran parte dei dipendenti subiscono e hanno subito solo per valutazioni irrazionali del proprio datore di lavoro. Permetterebbero una migliore vivibilità ambientale, benessere psicofisico e lavorativo contribuendo ad una serena e quindi efficiente attività lavorativa.
Bisogna attivare un’attenta analisi verso quelle figure apicali che adottano tali comportamenti e metodi di gestione inammissibili in un ambiente di lavoro!”
Una elevata qualifica professionale o dirigenziale non è, sempre, sinonimo di distinta capacità gestionale e relazionale.