Come vi abbiamo anticipato in un precedente articolo, anche l’Abruzzo a breve sarà interessato dalle prove di IT-Alert. Un sistema di allarme pubblico, oggi in fase di sperimentazione, che consentirà alla Protezione Civile di avvertire la popolazione in caso di gravi emergenze o eventi catastrofici.
In particolare, il 26 settembre il test coinvolgerà l’Abruzzo. Quel giorno, intorno alle ore 12:00, tutti gli smartphone presenti sul territorio regionale riceveranno un breve messaggio di testo, che riporterà l’avviso della sperimentazione.
Sul funzionamento di questo innovativo sistema di comunicazione di massa si è svolta una conferenza stampa a L’Aquila, alla presenza del Presidente della Regione, Marco Marsilio e del Direttore dell’Agenzia Regionale di Protezione Civile, Mauro Casinghini.
Vediamo dunque i dettagli
Alle 12:00 del 26 settembre i cellulari dell’Abruzzo squilleranno, sarà un suono riconoscibile, diverso dalle suonerie personali impostate. A margine del messaggio di test, tutti i possessori di smartphone saranno chiamati a compilare un breve questionario.
A pieno regime (si stima a febbraio 2024) il sistema funzionerà mediante un messaggio di testo inviato direttamente sui dispositivi mobili di coloro che si troveranno in una determinata area interessata da gravi emergenze, oppure nell’imminenza di queste.
Il messaggio conterrà informazioni utili per la popolazione, come la natura dell’emergenza, l’area interessata e le azioni da intraprendere per mettersi in sicurezza.
“Il nostro è un territorio particolarmente a rischio e interessato da eventi calamitosi, – ha spiegato Marsilio – di conseguenza poter disporre tempestivamente e con la massima diffusione pubblica di un sistema di allarme che consenta di informare tutta la popolazione di un imminente pericolo e che fornisca anche informazioni sul cosa fare, rappresenta sicuramente uno strumento di grande utilità”.
“I messaggi di questo sistema di allerta, che va ad integrare quelli di cui già dispone la protezione civile regionale e gli enti locali, – ha precisato Mauro Casinghini – si basano su una modalità di comunicazione unidirezionale: un po’ come il segnale televisivo; sui nostri cellulari apparirà un breve messaggio di testo che sarà accompagnato da un suono particolare. Il messaggio rimarrà visibile finché non verrà data conferma di averlo visualizzato”.
Casinghini ha poi specificato come questo sistema non comporti alcuna compromissione della privacy.
- Beatrice Tomassi