79° anniversario del bombardamento aereo . Alle ore 11,24 la città ricorderà le vittime dei bombardamenti.
Nel 79°anniversario del bombardamento aereo del centro storico di Lanciano , avvenuto il 20 aprile 1944 ad opera di stukas del III^ Reich, la città si appresta a ricordare, questa mattina in piazza, dalle ore 11.00, quel terribile giorno che vide il sacrificio di tanti civili inermi e soldati appartenenti alle Forze di Liberazione.
Le cronache dell’epoca, che la mattina del 20 aprile 1944 il centro cittadino, gremito da veicoli civili e militari alleati e da una moltitudine di cittadini, subì un improvviso e devastante attacco dal cielo ad opera di aerei con la croce uncinata, che seminarono morte e terrore. Lanciano, già duramente provata dalla rivolta di ottobre, era stata infatti liberata nel dicembre del 1943 con l’ingresso degli alleati. In quel periodo i tedeschi cannoneggiavano regolarmente la città, ma quello del 20 aprile fu l’unico vero bombardamento, che colpì in particolare la zona del liceo, la piazza del Plebiscito e l’area della torre di San Giovanni.
Nel 2012 è stata inaugurata una prestigiosa lapide dedicata ai cittadini e agli appartenenti alle Truppe di Liberazione che perirono in quella tragica circostanza. Nel 2013, hanno onorato la cerimonia commemorativa, con la loro presenza, l’Ambasciatore della Nuova Zelanda e l’Addetto Militare del Governo Canadese.
I ricordi degli anziani sono ancora vivi e questa mattina ci ha particolarmete colpiti quanto scritto dall professoressa Vittoria De Cecco che sul suo profilo Fb scrive:
” Sono passati quasi 80 anni, eppure “20 aprile” è una data che mi fa ancora rabbrividire… Ho ancora nelle orecchie il rombo dei motori e il frastuono delle bombe, e negli occhi la cortina di polvere e calcinacci che oscurava ancora il cielo quando ci affacciammo sulla via lasciando la scuola dove il BOMBARDAMENTO ci aveva colto. Ricordo l’urlo disperato delle mie compagne che sentirono dire dai passanti che una bomba aveva colpito la loro casa, e la nonna e il fratellino erano morti…
É così ogni anno, in Piazza hanno messo una lapide a perenne memoria, ma io che avevo 5 anni, sono fra gli ultimi che ne serbano vivo il ricordo.
Oggi, le condizioni dell’Ucraina lo fanno riemergere con forza.”